"Non credo assolutamente" che lo scioglimento anticipato delle Camere "sia nei pensieri del Presidente Napolitano". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ospite de 'La telefonatà di Maurizio Belpietro su Canale 5. "Tra l'altro - ha aggiunto - nell'ultimo colloquio che ho avuto con lui al Quirinale mi ha garantito che finchè c'è un governo che governa e finchè c'è una maggioranza politica che lo sostiene e che lavora non esistono, non esistono, motivi per sciogliere il Parlamento. La Costituzione comunque prevede che senza una formale crisi di governo, per interrompere anticipatamente una legislatura occorre che il Presidente della Repubblica consulti sia i presidenti delle Camere sia il presidente del Consiglio, cioè Silvio Berlusconi. Quando nel '94 sciolse le Camere senza il passaggio di una crisi formale ebbe l'assenso del premier di allora che era Ciampi, il quale acconsentì dicendo che la funzione del suo governo si era esaurita"."Questo non è il nostro caso, perchè il governo è nella pienezza delle sue funzioni, ha ottenuto due voti di maggioranza il 29 settembre e il 14 dicembre, altri sei voti parlamentari li ha ottenuti con il voto positivo sulle grandi riforme come quella dell'Università e sia sulle sfiducie individuali sui ministri Calderoli e Bondi che sono state respinte"."Quindi -ha concluso Berlusconi- c'è molta confusione ma io ho le idee molto chiare: l'interesse del Paese è quello di avere un governo stabile che mandi avanti con grande determinazione il programma concordato con gli elettori e che porti a compimento le riforme, a partire da quella sul federalismo, che tra l'altro è in dirittura d'arrivo".