«Abbiamo rimesso la barca sulla giusta rotta», dando «una risposta immediata ad una crisi improvvisa».Così Silvio Berlusconi è tornato a difendere - polemizzando anche con gli imprenditori - la manovra economica. In un collegamento telefonico con Canale 5 ha ripetuto di «non aver messo le mani nelle tasche degli italiani e di aver fatto un intervento efficace sui conti. Per il Cavaliere il governo si è dimostrato coeso, e l'unità della compagine è stata riconosciuta in questa occasione «anche da Fini, mentre la Lega da alleato forte e leale sostiene convintamente il provvedimento anche perchè alcuni contenuti corrispondono alla logica federalista». Passaggio polemico, invece, sui dubbi di Confindustria, che ieri ha chiesto oltre al rigore le riforme e il rilancio dello sviluppo. Il premier ha risposto secco: «Suggerisco di leggere con maggiore attenzione i 54 articoli della manovra, a partire dal primo capitolo su competitività economica e sostenibilità finanziaria. Ci sono norme che introducono rilevanti novità strutturali, in chiave di sviluppo, dalla fiscalità di vantaggio fino a zone a zero burocrazia. La riforma più strutturale di tutte con il rafforzamento della lotta all'evasione fiscale».Tornando ai tagli, Berlusconi ha negato la durezza dei sacrifici. «Non abbiamo fatto nessuna macelleria sociale. Non ci sono stati tagli alla sanità nè alle pensioni. Abbiamo solo chiesto a chi ha maturato il diritto al pensionamento di ritardare qualche mese e abbiamo chiesto ai dipendenti pubblici un atto di consapevolezza, cioè di stare fermi un giro con gli aumenti».