Molta commozione, l'offerta di ospitare alcuni sfollati nelle sue case e la promessa solenne: il governo non lascerà sole le persone colpite dal terremoto. Nel giorno dei funerali delle vittime del sisma, Silvio Berlusconi appare visibilmente commosso, ma anche determinato a fare qualcosa in prima persona per aiutare chi ha perso la casa. E in questo clima di solidarietà nazionale, in cui "le morti in Abruzzo sono di tutta la nazione", il presidente del Consiglio lancia un messaggio distensivo all'opposizione chiedendo che l'unità politica prevalga. Al suo arrivo nell'enorme piazzale della caserma della Guardia di Finanza dove sono allineate oltre 200 bare, il premier decide di ignorare l'etichetta e il cerimoniale e si dirige verso i parenti delle vittime. Stringe mani, rincuora, rassicura sulla tempestività dell'intervento dello stato. Parla con tutti, accarezza bambini, abbraccia signore anziane. Assiste così, in piedi, fra due funzionari della Protezione Civile all'intera messa di esequie per i morti. Ed è qui che, con le mani poggiate sullo schienale di una sedia che il Cavaliere si rompe in un pianto che contiene a stento. Solo verso la fine, torna al posto a lui assegnato dal cerimoniale, accanto alle massime cariche dello Stato.Terminate le esequie il premier si dirige immediatamente nella sede operativa allestita dalla Protezione Civile. Prima di farlo saluta brevemente il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il segretario di stato vaticano, Cardinal Tarcisio Bertone e il leader del Pd, Dario Franceschini. Si tuffa quindi fra i tavoli dei vari corpi impegnati nelle operazioni di soccorso. Si informa, chiede dettagli tecnici, arriva perfino a sedersi al centralino per rispondere ad una signora che chiede informazioni. Saluta Maria Teresa Letta, presidentessa della Croce Rossa d'Abruzzo e sorella del suo fidato consigliere Gianni. Per tutti ha parole di conforto e di gratitudine. Trova il tempo per un paio di interviste, una con un canale franco-canadese in cui assicura di volersi "assumere personalmente la responsabilità di una ricostruzione sicura e trasparente" e poi con il quotidiano francese Le Monde: "lo Stato non lascerà indietro nessuno".Risponde alla preoccupazione di un giovane ingegnere dell'Aquila, che teme la "ghettizzazione" nelle new town ipotizzate dal premier. "Macchè, saranno perfettamente integrate come Milano 2 e Milano 3, con un linguaggio architettonico locale", risponde il Cavaliere che si fa dare il numero di telefono del giovane abruzzese promettendogli di contattarlo. La memoria torna all'immagine del funerale: "un dolore lancinante", commenta Berlusconi sottolineando la drammaticità delle tante storie ascoltate e lo "spettacolo terribile" delle bare allineate una a fianco all'altra, una cosa - sottolinea - "che non mi dimenticherò mai".Sull'onda dell' emozione, il premier parla degli sfollati, della necessità di non lasciarli nelle tende e della generosità di chi ha offerto loro ospitalità. "Anche io - aggiunge - farò quello che potrò offrendo delle mie case". Quanto alla ricostruzione sottolinea che per gli edifici pubblici i tempi potrebbero essere più lunghi, per le case private si potranno avere tempi brevi, soprattutto se a ricostruire saranno i proprietari aiutati con denaro pubblico. In questo clima di lutto, Berlusconi rilancia un appello al dialogo con l'opposizione: "di fronte ad accadimenti come questi, l'unità politica non solo è necessaria ma indispensabile". Infine, durante la conferenza stampa, dopo aver annunciato che le quattro persone arrestate per sciacallaggio saranno processate per direttissima, il premier annuncia il suo impegno con le popolazioni colpite dal sisma: "mi è stato chiesto da tutti di non lasciarli soli. E io l'ho promesso davanti alle bare: il governo assume su di se la responsabilità di assistere chi è stato colpito", scandisce Berlusconi, sottolineando di voler procedere "in tempi effettivamente brevi che limitino le sofferenze di chi è stato colpito negli affetti".
Tre opzioni per la ricostruzione. Spiegando che da ieri circa 200 tecnici rilevatori stanno effettuando sopralluoghi nel centro dell'Aquila, nelle frazioni e in una decina di Comuni vicini, Berlusconi ha parlato di varie opzioni per la ricostruzione, che potrebbe essere affidata ai privati, alle province o anche agli Stati stranieri "che hanno dato la loro disponibilità". "Se ci sono privati che ritengono di poter effettuare i restauri a cura e a spese proprie, la cosa migliore potrebbe essere dare loro un sostegno economico da parte dello Stato o (costoro) potrebbero ricorrere agli istituti di credito per accendere dei mutui".Berlusconi è tornato anche sulla proposta della ricostruzione affidata alle 100 Province italiane: "Potremmo individuare progetti di varie estensioni da assegnare ...alle varie Province italiane a seconda della loro importanza economica". Per quanto riguarda i Beni artistici culturali, il premier ha ribadito la possibilità di affidarne il restauro agli Stati stranieri che si sono detti disponibili; sarà fatto "un elenco delle opere di pregio artistico" e l'aiuto dall'estero potrebbe riguardare anche qualche edificio pubblico.Sugli edifici pubblici, molti dei quali nel centro dell'Aquila, Berlusconi ha detto "le lesioni qui constatate ieri comporteranno lavori lunghi in ciascun palazzo e il preventivo di tempo si potrà fare dopo un accurato studio palazzo per palazzo".
L'intervista del mattino.Berlusconi aveva parlato anche in mattinata intervenendo a "Panorama del giorno", la trasmissione giornalistica che va in onda su Canale 5, ringraziando "gli abruzzesi per la loro serietà, civiltà, dignità e compostezza. È una grande lezione per tutti gli italiani. Rendiamo onore ai loro morti, che sono i nostri morti".
Fondi. "Io garantisco che troveremo tutti i fondi indispensabili. Possiamo contare su un fondo europeo ed il nostro vicepresidente della Commissione Antonio Tajani si è già attivato. Abbiamo dieci settimane per presentare un progetto nei dettagli e contiamo di avere tra i 400 e i 500 milioni di euro in tre anni", ha detto ancora il premier."Sono stati già stanziati 30 milioni di euro - ha proseguito Berlusconi - a cui si sono aggiunti i 70 erogati ieri dal Consiglio dei ministri e poi ci sono già i 16 milioni stanziati dal Ministero dell'istruzione per la ricostruzione della Casa dello Studente. Questo per ciò che serve immeditamente" e il premier ha ricordato le misure approntate ieri con lo stop di mutui e bollette. "Dopo Pasqua - ha aggiunto- vareremo il decreto Abruzzi per gli aiuti. Quindi valuteremo l'entità del fabbisogno finanziario complessivo da ripartire in più anni".
Sciacalli. Berlusconi ha anche detto che "lo sciacallaggio è un disvalore assoluto. Con il decreto legge introdurremo norme che prevedranno pene molto alte". Berlusconi invita gli abruzzesi a trasferirsi tranquillamente sulla costa, perchè "il territorio è presidiato totalmente contro gli sciacalli. Ci sono i carabinieri e ci sono 700 soldati".
Ricostruzione. Infine parlando della ricostruzione degli edifici il premier assicura che tutto "sarà fatto usando le tecniche più innovative e antiterremoto".