martedì 4 agosto 2009
«Penso che una società esprima un senso della morale comune. I rappresentanti politici che sono chiamati a ben governare, a far prosperare la comunità, sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime, possibilmente a elevarli». Così la figlia del premier a Vanity fair, commentando le note vicende che hanno coinvolto il padre nelle ultime settimane.
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Il privato di un uomo politico è pubblico. Barbara Berlusconi, figlia maggiore del premier e di Veronica Lario, affida alle pagine di «Vanity Fair» il suo punto di vista. «Penso che una società esprima un senso della morale comune – dice la venticinquenne – i rappresentanti politici che sono chiamati a ben governare sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime, possibilmente a elevarli. Non credo, quindi, che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata». Poi a sera, a intervista ampiamente diffusa dalle agenzie di stampa, arriva un chiarimento: «Il tono e il contesto dell’intervista erano di affetto verso mio padre di cui ho grande stima sia come padre sia come politico». Nessuna strumentalizzazione, perciò, nè estrapolazione delle sue risposte, «perchè altrimenti rischierebbero di assumere un significato che invece non hanno e non devono avere». Mamma per la seconda volta, la primogenita del premier e di Veronica nell’intervista al settimanale accetta anche di affrontare le recenti polemiche, è incredula per la vicenda di Noemi e per le attenzioni riservate dal padre alla diciottenne. «Mi ha stupito – commenta – è una dimensione che non ha mai fatto parte del mio quotidiano. Non ho mai frequentato uomini anziani». Idee chiare e determinazione. Barbara Berlusconi ha il proprio domani scritto chiaro in testa. Nessuna lotta per il patrimonio di famiglia e, sottolinea, «se mio padre è un uomo giusto ed equo non ce ne saranno nemmeno in futuro».Dal 2003 nel Cda di Fininvest, la giovane spera di lavorare nella Mondadori; «ho la passione per l’editoria – aggiunge – e mio papà ha sempre visto in me delle qualità che potevano essere adeguate a questo settore». La figlia del presidente del Consiglio parla anche della battuta del segretario del Pd Dario Franceschini sulle qualità educative del premier. «Non è un episodio che ritengo grave ed insultante – precisa pur riconoscendo l’ambiguità delle parole del politico – non credo Franceschini ce l’avesse con noi, credo che parlasse di identità culturali diverse». Sta di fatto, continua, che è stato un attacco personale e non politico a Silvio Berlusconi, «perché gli negava la capacità di essere padre. I valori che mi sono stati trasmessi, anche da mio padre, sono quei valori che mi hanno permesso di crescere nel rispetto di me stessa e degli altri». Barbara rivendica anche il ruolo fondamentale del padre nella formazione della famiglia. Poi il riferimento al divorzio dei genitori, annunciato a maggio da Veronica. «Il dolore è grande, un valore e una realtà si stanno sgretolando – dice – voglio essere vicina a tutti e due, perché quello che non traspare all’esterno è che la sofferenza è profonda e tocca entrambi». Un grande amore finito, confessa ancora, almeno per sua madre, anche se in trent’anni insieme «hanno sempre avuto a cuore il reciproco bene». Il forte senso dell’unione familiare ha amplificato però la delusione per la separazione; unico lato positivo, pensa, è che «almeno noi fratelli stiamo vivendo questo momento in età consapevole».
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