Il centrosinistra si prende una parziale rivincita al turno di ballottaggio, dopo la batosta di 15 giorni fa e dopo aver registrato il flop del referendum elettorale per il quale il Pd era schierato per il sì. C’era in palio la guida di 22 Province e 16 Comuni capoluogo. Quasi tutti enti con una giunta uscente di centrosinistra, va detto subito, eccezion fatta per la Provincia di Fermo, che votava per la prima volta, e per i Comuni di Ascoli Piceno e Brindisi, nei quali il centrodestra si riconferma, sia pur a fatica. Per il centrosinistra, quindi, si tratta più che altro di un sospiro di sollievo, al quale contribuisce anche l’onorevole sconfitta nella più importante delle sfide, alla Provincia di Milano, dove a Filippo Penati sfugge per circa 4mila voti l’inaspettata riconferma. Troppo stentata, però, appare la quasi scontata (alla vigilia) elezione dell’eurodeputato forzista Guido Podestà (che al primo turno era già vicino al 49 per cento) per non suonare come un campanello d’allarme, nel capoluogo dell’asse fra il premier e la Lega. Alla fine il centrosinistra si riconferma in 12 dei 16 Comuni capoluogo in cui si tornava al voto, e ne perde solo due, sul filo di lana peraltro, Cremona e Prato, risultato particolarmente clamoroso quest’ultimo, mentre – come detto – la vittoria del centrode- stra ad Ascoli e Brindisi è solo una riconferma. In particolare i numeri fanno sorridere il Pd a Bologna, Firenze e Bari, dove i sindaci passano tutti e tre attestati intorno al 60 per cento. Ma se i due capoluoghi 'rossi' si riconfermano saldamente tali, è Bari a fare scalpore, per i riflettori che erano accesi sul capoluogo pugliese per via dell’inchiesta della magistratura locale, ed è difficile non scorgere un’influenza sul dato del candidato del centrodestra, che addirittura arretra di circa cinque punti rispetto al primo turno, mentre – per converso – l’apparentamento con l’Udc non basta da solo a spiegare l’exploit del sindaco uscente Michele Emiliano, che avanza di dieci punti. Complessivamente questo turno di elezioni Comunali si chiude 16 a 14 per il centrosinistra, che conserva infatti la guida di 16 Comuni capoluogo dei 25 che aveva, mentre in 14 ha vinto il centrodestra: 10 erano stati aggiudicati al primo turno, e vanno aggiunti i quattro vinti al ballottaggio. Più sostanzioso il bottino del centrodestra nelle Province: vince 34 Province contro 28, e c’è un significativo spostamento visto che alla vigilia di questo turno amministrativo i numeri dicevano 9 (compresa una giunta a guida Lega) a 50 a favore del centrosinistra. Oltre alle 26 Province già aggiudicate al primo turno il centrodestra strappa la guida di altre otto amministrazioni al centrosinistra, sulle 22 andate al ballottaggio. Mentre il centrosinistra si insedia al vertice di 28 Province (14 aggiudicate al primo turno e 14 ieri). Tornando alle Comunali, larghe conferme per il centrosinistra in altri due capoluoghi di regione, Potenza e Ancona. Sofferta invece, ma significativa, la riconferma a Padova di Flavio Zanonato, esponente di punta dell’Anci, balzato agli onori della cronaca per il controverso 'muro' di via Anelli, che in questo secondo turno aveva contro anche l’Udc alleatosi, qui, con il centrodestra. Significativa a Ferrara, la città di Dario Franceschini, la buona vittoria del centrosinistra, che si impone – ma con minori margini – anche a Forlì. Riconferma netta, ad Avellino, per il centrosinistra, nonostante l’alleanza di Ciriaco de Mita e dell’Udc con il centrodestra che, solo due settimane fa, era risultata largamente vincente alla Provincia. In Puglia, sulla scia del capoluogo, riconferma a pieni voti anche a Foggia per il centrosinistra. Che resta alla guida anche del Comune di Terni e Caltanissetta.. Più sostanzioso, come detto, il bottino del centrodestra nella competizione provinciale. Per il centrosinistra, però c’è un altro motivo di forte consolazione per Torino, sia per l’importanza del test, sia per la dimensione della vittoria con Antonino Saitta, che va oltre il 57 per cento anche grazie all’apparentamento con l’Udc. Vittorie per il resto sul filo, ma significative, per il centrodestra, a Frosinone, Ascoli, Alessandria, Belluno e soprattutto a Venezia, dove Francesca Zaccariotto porta a casa un altro importante ribaltone, e molto meno sofferto che a Milano. Vince il centrodestra, sul filo di lana, anche a Lecce, Provincia in bilico fino a tarda sera. Ma la vittoria più netta, per il centrodestra, è alla Provincia di Savona. Cosicché, percentuali a parte, e nonostante una frenata a questo turno di ballottaggio in termini di bottino finale, il centrodestra non può certo lamentarsi di questa tornata amministrativa, avendo perso di misura sui Comuni, e vinto largamente nelle Province, aumentando notevolmente la sua presenza negli enti locali.