Introdurre un reddito minimo di 20mila euro l’anno per regolarizzare la badante o la colf rischia di escludere dalla sanatoria proprio gli anziani e le famiglie che ne hanno bisogno. Il sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi ora lancia una proposta alternativa mentre ribadisce il suo no alla norma in discussione alla Camera: «Una soglia di reddito, più bassa ma soprattutto meno rigida – dice – c’è già. Sta nelle linee guida dei ministeri di Interno e Lavoro», quelle per la domanda del permesso di soggiorno all’interno dei decreti flussi, che parlano di «circa il doppio della pensione sociale», oggi di 516 euro, nell’ambito della verifica della «congruità economica» del datore di Lavoro. Giovanardi ne ha già parlato col ministro del Lavoro Roberto Maroni e si dice ottimista, in attesa di una parola di chiarimento del premier Silvio Berlusconi. La soglia che propone è innanzitutto più bassa – circa 12mila euro – e quindi non rischierebbe di tagliare fuori tanti pensionati a basso reddito, che oggi vengono aiutati a pagare la badante dai figli o, in alcuni casi, da assegni ad hoc di alcune amministrazioni comunali particolarmente attente al welfare. E, altrettanto importante, sarebbe una soglia non definita formalmente: gli esperti dello staff di Giovanardi spiegano che «indicando un reddito minimo ben definito di 20mila euro, o 25mila in caso di cumulo, allo sportello l’impiegato sarebbe costretto a rifiutare, per esempio, la domanda dell’anziano che arriva con un Cud da 19.900 euro». Il limite indicativo del doppio della pensione sociale rispecchierebbe molto meglio, dicono al dipartimento per la Famiglia, una realtà italiana fatta dalle tante coppie - lui exartigiano, lei ex-commessa - che con due pensioni sotto i mille euro ai 25mila non ci arrivano proprio. E non sono pochi. Tanti sono i casi in cui i figli si fanno carico di sostenere i genitori anziani nel pagamento della badante, pur di saperli al sicuro. Indicare una soglia, comunque, servirebbe per evitare usi strumentali della norma, rischio in cima alle preoccupazioni del ministero dell’Interno. Giovanardi è ottimista anche sul fronte della tempistica: il reato di clandestinità è già promulgato dal Quirinale e di prossima pubblicazione in Gazzetta ufficiale, mentre la sanatoria per colf e badanti sta maturando davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, in attesa dell’approvazioni in aula a Montecitorio e quindi al Senato. Con la chiusura estiva del lavori parlamentari che incombe. Il rischio è che badanti e colf in attesa di regolarizzazioni diventino clandestini da espellere. E i loro datori di lavoro complici perseguibili penalmente. «Spero sia approvato entro luglio – dice il sottosegretario per la Famiglia – ma comunque anche se dovesse entrare in vigore più tardi, sospenderebbe tutti gli effetti delle eventuali incriminazioni a carico di datori di lavoro e colf e badanti in attesa di regolarizzazione». A detta di Giovanardi, dunque, anche nella peggiore delle ipotesi con la sanatoria in vigore dopo l’introduzione del reato di clandestinità - non esiste alcun rischio di un conflitto tra due provvedimenti, come già paventato dalle opposizioni. «Lo escludo», taglia corto.