Contributo forfettario e oneri previdenziali. Arrivano nuovi dettagli sulla regolarizzazione di colf e badanti al via dal primo settembre. Per gli 'ansiosi da sanatoria' intanto una buona notizia: già dal 21 agosto si potrà pagare il contributo di 500 euro previsto per mettere in regola i lavoratori clandestini a servizio nelle nostre case. L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha pubblicato sul suo sito il modello F24 necessario per 'sistemare' la posizione dello straniero in nero; il versamento potrà essere effettuato sia on line che in qualsiasi sportello bancario e postale. L’una tantum prevista dalla legge dovrà essere versata per ogni immigrato da regolarizzare, fino a un massimo di una colf e due badanti per ogni nucleo familiare (è questo il tetto previsto dalla norma). L’amministrazione fiscale guida passo passo il datore di lavoro che inoltra domanda di emersione, indicando codici e istruzioni per il pagamento. Unica differenziazione è la sigla da scrivere sul modulo se si regolarizza un lavoratore italiano e comunitario o, al contrario, un extracomunitario: Rint per l’emersione del primo, Rext per l’immigrato extra Ue. Gli estremi del pagamento, poi, andranno riportati sulla richiesta di regolarizzazione che sarà possibile fare in forma esclusivamente telematica sul sito del Viminale dal 1 al 30 settembre. Nel nuovo campo 'elementi identificativi' del modello F24, inoltre, occorrerà riportare anche il codice fiscale del lavoratore o, in alternativa, i primi 17 caratteri del numero di un documento d’identità. Attendere. Nessuna 'tachicardia da regolarizzazione', perciò. Finita la procedura si dovrà aspettare l’esito positivo che arriverà dall’Inps nel caso di lavoratore italiano, dallo Sportello unico per l’Immigrazione invece se l’assistente familiare da assumere è extracomunitario. Solo allora, infatti, sarà possibile stipulare il contratto d’opera che apre le porte al permesso di soggiorno per il clandestino. Entro 24 ore dalla regolarizzazione, infine, il datore di lavoro dovrà darne obbligatoriamente comunicazione all’Istituto nazionale di previdenza, tramite appositi moduli scaricabili già dai prossimi giorni dal sito dell’ente. Ma il datore di lavoro, anche in questo caso, avrà una doppia certificazione, a seconda che voglia mettere in regola un cittadino comunitario o meno. È proprio l’Inps a darne notizia con un provvedimento che fa luce sul mondo contributivo di colf e badanti. La quota di 500 euro, precisa, andrà a coprire gli oneri previdenziali solo per il secondo trimestre 2009 (dal primo aprile al 30 giugno), il periodo minimo previsto per l’autodenuncia del datore di lavoro. Qualora, invece, si dichiari un tempo di occupazione più lungo, antecedente quindi al primo aprile, l’ente calcolerà l’ammontare dei contributi evasi, inviando al datore di lavoro un bollettino precompilato con la somma da pagare. Tuttavia, ricorda l’Inps, possono essere sanati fino a cinque anni precedenti di contribuzione, cioè sino al limite della prescrizione. Per la dichiarazione di emersione, invece, valgono le norme generali per la sottoscrizione di un contratto di soggiorno: lo stipendio per l’immigrato non dovrà essere inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale di riferimento, cioè più o meno tra i 750 a 1200 euro a mese, e l’orario di lavoro di almeno 20 ore alla settimana.