lunedì 8 novembre 2010
Nella perquisizione compiuta ieri, i carabinieri hanno sequestrato altre 49 cinture da uomo e da donna. Tutte, più quella prelevata dalla Seat Marbella che era sotto sequestro dal giorno in cui Misseri si era accusato del delitto, sono state esaminate esternamente oggi nel comando provinciale dei carabinieri di Taranto.
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Sarebbe stato il principale protagonista dell'inchiesta, Michele Misseri, a decidere in un attimo di proteggere la figlia Sabrina che poco prima aveva strangolato la cugina Sarah dopo un litigio nel garage di casa, assumendosi l'incarico di nascondere il cadavere. «Me la vedo io» avrebbe detto a Sabrina, dopo aver espresso parole di pietà nei confronti di quella nipote di 15 anni il cui corpo giaceva a terra in garage. Lo stesso Misseri che poi, quando si allontana alla guida della sua Seat Marbella con il terribile fardello coperto da un cartone nel bagagliaio, prima di raggiungere un podere appartenuto alla famiglia in contrada Mosca, abusa del cadavere sotto un grande albero di fico a poche centinaia di metri dal pozzo nel quale il corpo di Sarah verrà nascosto. Ed è ancora Misseri, nelle dichiarazioni spontanee rese agli inquirenti venerdì scorso in carcere, che indica una nuova arma del delitto: Sarah aveva stretta al collo una cintura da abbigliamento, non una corda come aveva riferito fino ad oggi. La terza versione del contadino di Avetrana e' da ore sottoposta al vaglio di nuovi accertamenti ed esami da parte degli inquirenti, a cominciare proprio dall'arma del delitto. Misseri ha indicato che la cintura che avrebbe usato Sabrina è quella di cuoio e di colore grigio rimasta nel bagagliaio della sua auto, forse usata anche successivamente al delitto dal contadino durante i lavori in campagna. Una cintura che spesso l'uomo lasciava nel garage di casa. Nella perquisizione compiuta ieri in casa Misseri, in via Deledda ad Avetrana, i carabinieri hanno sequestrato altre 49 cinture da uomo e da donna. Tutte, più quella prelevata dalla Seat Marbella che era sotto sequestro dal giorno in cui Misseri si era accusato del delitto di Sarah (7 ottobre), sono state esaminate esternamente oggi nel comando provinciale dei carabinieri di Taranto dal medico legale Luigi Strada, che ha eseguito l'autopsia sul corpo della ragazzina.Molte cinture, per diametro e lavorazione, potrebbero essere a prima vista compatibili con i segni di strangolamento rilevati sul collo di Sarah nell'esame autoptico. Spetterà ai carabinieri del Ris di Roma, ai quali verra' consegnata nelle prossime ore almeno la maggior parte delle cinture sequestrate, trovare qualche elemento che dia una certezza sull'arma del delitto. E nel verbale di sequestro delle cinture c'e' una indicazione importante: a Misseri la Procura di Taranto contesta anche il reato di violenza sessuale per le presunte molestie che l'uomo avrebbe rivolto alla nipote quindicenne e delle quali si era accusato l'8 ottobre scorso dinanzi al gip del Tribunale di Taranto. L'ultima versione sull'omicidio fornita da Michele Misseri fa comunque discutere e aprirebbe, se trovasse elementi precisi di riscontro, nuovi scenari: ad uccidere Sarah è stata Sabrina, il padre in quei frangenti stava riposando in casa, l'arma del delitto è una cintura d'abbigliamento e il contadino, prima di occultare il cadavere, ne ha abusato, confermando dunque la parte più orribile del racconto.
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