martedì 2 giugno 2009
L’indagine condotta dalle Fiamme Gialle interessa oltre 81mila verbali, con richieste di sanzioni pari a oltre 11 milioni di euro.
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Autovelox clonati, in tutta Italia. Una gi­gantesca truffa che riguarda 50 apparecchi in 70 comuni italiani, oltre 81mila verbali elevati con sanzioni per un valore complessivo di oltre 11milioni di euro che ora potrebbero essere an­nullate. E ovviamente tantis­simi automobilisti che si so­no ritrovati ad essere multati e truffati. È l’incredibile sco­perta nata da un’indagine condotta dalla Guardia di Fi­nanza di Sala Consilina (Sa­lerno). Dalle indagini si ipo­tizza un’associazione a de­linquere finalizzata alla truf­fa aggravata a danni di ignari automobilisti, anche se al momento non sono stati an­cora resi eventuali provvedi­menti giudiziari. Si valuta anche se la ditta al centro dell’indagine possa aver tratto benefici dall’installa­zione degli autovelox clona­ti. L’operazione 'Devius', ha interessato gli oltre 70 co­muni che sono convenzio­nate con la Garda Segnale s.r.l., la ditta di Desenzano sul Garda (Brescia) dove i fi­nanzieri hanno effettuato perquisizioni e sequestri. L’indagine ha rilevato come apparecchi contraddistinti da identici numeri di matri­cola venissero utilizzati nelle più svariate città, anche a di­stanza di centinaia di chilo­metri tra di loro, senza che per questi vi fosse autorizza­zione, omologazione e la certezza di corretta funzio­nalità. L’indagine interessa oltre 81mila verbali riguar­danti gli anni che vanno dal 2007 al 2009, con indebite ri­chieste di sanzioni ammon­tanti ad oltre 11 milioni e 300 mila euro. A differenza dei comuni che, come Sala Consilina, danno in appalto a società private la gestione degli autovelox, Polizia e Carabinieri curano con proprio personale il po­sizionamento degli stru­menti, la gestione dei dati e le procedure per la contesta­zione delle violazioni. Inoltre gli autovelox utilizzati da Po­lizia e Carabinieri sono in dotazione alle forze dell’or­dine e non di proprietà di società private cui i comuni appaltano il servizio.«Il Governo deve restituire i punti e far ridare i soldi da chi li ha intascati indebita­mente e deve modificare il codice della strada per pre­venire illegalità» ha dichiara­to ieri in una nota il Coda­cons a proposito della vicen­da. In particolare, occorre «ordinare a tutti i Prefetti, troppo spesso indifferenti, la rimozione immediata di tut­te le strumentazioni illegali presenti sul territorio di loro competenza, prevedere la restituzione automatica di tutti i punti della patente il­lecitamente ridotti, prevede­re la restituzione dei proven­ti delle sanzioni da parte de­gli enti che hanno incassato questi soldi indebitamente». «Basta con manovre fraudo­lente per far cassa con le multe» sostiene la Federcon­sumatori, che in una nota si augura che «non vi sia una collusione tra i comuni in cui sono stati installati gli autovelox taroccati e l’azien­da responsabile di ciò. Poi­ché altrimenti significa che ancora una volta gli enti lo­cali adottano pratiche frau­dolente per motivi di bilan­cio e non per sanzionare comportamenti scorrettide­gli automobilisti».
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