Via libera da parte del consiglio dei ministri alla norma "ponte" sull'assegno unico per le famiglie.
I tre miliardi a disposizione del governo per il periodo che va dal primo luglio al 31 dicembre 2021 verranno spesi in parte per introdurre gli assegni familiari per chi oggi non li riceve, ovvero incapienti, autonomi e partite Iva, in parte per aumentare gli assegni ai lavoratori dipendenti chi già li ricevono. Il sistema delle detrazioni fiscali familiari resterà intatto sino a fine anno.
INCAPIENTI E AUTONOMI: COME PRESENTARE LA DOMANDA, LE SOGLIE ISEE, GLI IMPORTI, LE MAGGIORAZIONI DAL TERZO FIGLIO E PER I MINORI DISABILI
Le categorie sinora escluse dagli assegni familiari (circa 2 milioni di nuclei familiari) potranno fare domanda all'Inps a partire da luglio. In alternativa, ci si potrà rivolgere ai Caf o ai patronati. Chi la presenterà entro il 30 settembre 2021 riceverà anche le mensilità arretrate a partire da luglio. Nella generalità dei casi, l'Inps eroga l'assegno per ciascun figlio sino ai 18 anni (ma ci sono deroghe che allungano a 21 e 26 anni).
L'assegno consiste in un massimo di 167,5 euro per figlio al mese per chi ha un Isee sino a 7mila euro. Il minimo è di 30 euro mensili per figlio per chi ha un Isee tra i 40 e i 50mila euro. Ad ogni soglia Isee corrisponde un importo: per un Isee tra gli 8.500 e 8.600 euro, ad esempio, l'assegno è di 150 euro al mese per figlio. Per un Isee tra 13.300 e 13.400, un altro esempio, l'assegno è di 100 euro mensili per figlio. Ad un Isee tra 20.900 e 21.000 corrisponde un assegno mensile per ogni figlio di 70,8 euro. Ad un Isee tra 30.300 euro e 30.400 corrisponde un assegno di 50,7 euro per ogni figlio e ogni mese. Sino ad arrivare al minimo di 30 euro a figlio.
L'assegno viene maggiorato del 30% se nel nucleo familiare ci sono dai 3 figli in su. Un nucleo con almeno tre figli e con un Isee sino a 7mila euro riceve un assegno fino a 217,8 euro mensili per ciascun figlio. Con un Isee di 10mila euro, si ricevono 176,9 euro a figlio. Con un Isee di 20mila euro, l'assegno è di 95 euro a figlio. Con un Isee di 30mila euro una famiglia numerosa prende 67 euro mensili a figlio. Una famiglia numerosa con un Isee tra 40mila e 50 mila euro prende 40 euro a ragazzo ogni mese. Parliamo sempre di autonomi, sinora esclusi dallo strumento degli assegni familiari.
Per ciascun figlio disabile è riconosciuto un importo maggiorato di 50 euro al mese. Dopo i 50mila euro di Isee non è previsto assegno.
ASSEGNO TEMPORANEO E REDDITO DI CITTADINANZA
Il decreto che oggi sarà approvato in Consiglio dei ministri sancisce che l'assegno temporaneo per incapienti, autonomi e partite Iva è parzialmente compatibile con il Reddito di cittadinanza. Vuol dire che dall'importo del Reddito di cittadinanza viene sottratta la parte inerente i figli. In sostanza, un percettore di Reddito di cittadinanza riceverà gli assegni familiari integrali e riceverà un Reddito di cittadinanza cui si sottrare la componente-figli. L'erogazione di Reddito di cittadinanza e assegni avverrà contestualmente da parte dell'Inps, ma la parte riguardante gli assegni non avrà gli stessi vincoli di spesa del Reddito.
REQUISITI PER CHIEDERE L'ASSEGNO TEMPORANEO ED EROGAZIONE
Incapienti, autonomi e partite Iva che accederanno agli assegni dovranno rispettare i seguenti requisiti:
- risultare titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
Possono accedere anche i cittadini di uno Stato non appartenente all'Unione europea con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale.
È, inoltre, necessario essere residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.