mercoledì 9 febbraio 2011
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ai provvedimenti per dare nuovo vigore all'economia. Durante il colloquio al Quirinale tra i ministri Bossi e Calderoli e il capo dello Stato si è discusso del tragitto previsto per il federalismo fiscale che li vedrà riferire alle Camere a partire dalla prossima settimana.
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Via libera in Consiglio dei ministri alla modifica degli articoli 41, 97 e 118, comma quarto, della Costituzione sulla libertà di impresa e alla riforma degli incentivi, prima mossa di un piano italiano per il rilancio dell'economia che prenderà corpo in aprile, al termine di un confronto con l'Unione europea. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parla in conferenza stampa a Palazzo Chigi di una «nuova fase del lavoro di governo tutta tesa al sostegno della crescita», ma nessuno dei provvedimenti approvati oggi ha immediata efficacia.Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha aggiunto che l'agenda italiana per il rilancio della crescita «è dettata e definita dall'Europa in Europa», con il supporto di organismi internazionali come Fmi e Ocse.Tremonti si riferisce al Piano nazionale delle riforme che l'Italia, al pari di tutti gli altri Paesi europei, dovrà pubblicare entro metà aprile, assieme al nuovo quadro macroeconomico e di finanza pubblica. «Oggi c'è stato un buon Cdm, contiamo di continuare quel lavoro e di arrivare all'appuntamento europeo con le carte in regola. Questo è quello che conta, il resto sono solo polemiche», ha aggiunto il titolare dell'Economia in quella che sembra una allusione alle frizioni dentro il governo sulla linea di politica economica. Parole in linea con quelle del ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, che ha definito la riunione odierna un «Cdm duro, ma produttivo».Berlusconi si è detto «assolutamente» tranquillo sul fatto di avere, dopo la rottura con Gianfranco Fini, una maggioranza adeguata anche alla Camera oltre che in Senato. Il Capo del governo ha quindi annunciato di voler porre la questione di fiducia sul federalismo municipale, respinto venerdì scorso dal capo dello Stato perché il governo non aveva presentato le dovute "comunicazioni" alle Camere.LA RIFORMA DEGLI INCENTIVIL'obiettivo è quello di ridurre i trasferimenti a pioggia, disboscare la giungla delle 100 leggi nazionali e 1.400 regionali, semplificare e accorciare i tempi di erogazione. Gli incentivi dovrebbero rispondere a obiettivi di politica industriale condivisa e saranno accorpati in tre categorie: automatici (voucher fiscali), finanziamenti per progetto e accordi negoziali per investimenti oltre i 20 milioni di euro. L'IVA E L'IRAPSull'imposta sul valore aggiunto si recepiscono alcune norme comunitarie, dal momento che sono cambiate le regole sulla territorialità, ai fini Iva, delle prestazioni di servizi. Un'altra direttiva recepita riguarda misure per ridurre le frodi Iva connesse ai servizi internazionali. Per l'Irap si abbandona la deducibilità fissa del 10% su Ires e Irpef per tenere conto delle differenze tra settori produttivi e territori.LA GIUSTIZIA CIVILEL'obiettivo del disegno di legge approvato è quello di smaltire il pregresso nelle cause civili. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha parlato di «un pacchetto di misure per smaltire lo zaino di piombo dei sei milioni di cause civili arretrate», precisando che «nel nostro Paese non c'é solo il debito pubblico ma c'è anche un debito giudiziario». PIANO SUD, ENTRO APRILE RICOGNIZIONE SU FONDI DISPONIBILIRaffaele Fitto, ministro per gli Affari regionali, ha esposto una relazione sullo stato del Piano Sud, approvato sotto forma di linee programmatiche il 26 novembre scorso. Il governo non ha stanziato oggi somme a favore delle regioni più povere del Mezzogiorno ma ha fissato una tabella di marcia per arrivare a definire la mole di risorse disponibili tra finanziamenti nazionali ed europei.«Il timing al quale oggi ho fatto riferimento prevede una discussione da chiudere entro febbraio con la Commissione europea. Vorrei sottolineare che al 31 dicembre di quest'anno dobbiamo rendicontare cifre molto importanti», ha detto Fitto.Il ministro ha continuato dicendo che il confronto definitivo con le regioni sull'utilizzo dei fondi «si deve chiudere entro febbraio» mentre, dal primo marzo, il governo approverà via via le delibere Cipe «con i grandi programmi nazionali e gli interventi regionali». «Tutto questo entro il 30 di aprile», ha aggiunto Fitto.Nessuna novità neppure sul piano casa, che avrebbe dovuto assumere la forma di un decreto legge ma si è bloccato dopo il terremoto abruzzese del 6 aprile 2009. «Vorrei ricordare che il piano casa che avevo immaginato l'altro anno prevedeva una immissione di 70 miliardi di euro nell'economia. Alcune regioni non hanno fatto nulla, altre hanno approvato il piano», ha ricordato Berlusconi, spiegando che il governo intende proseguire nell'azione di stimolo all'edilizia residenziale riducendo e semplificando gli «adempimenti burocratici».BANDA LARGAÈ in arrivo poi un finanziamento di 100 milioni di fondi Fas da destinare alla banda larga. Il governo si muove per ridurre il divario accumulato sullo sviluppo della banda larga. «Inizia oggi il percorso di sviluppo, è stato deciso il finanziamento di 100 milioni attraverso fondi Fas per la chiusura del digital divide: con questi 100 milioni sarà ridotto a zero entro la metà del prossimo anno», è stato l'annuncio del ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, al termine del cdm che ha liberato le risorse.FEDERALISMO, BOSSI E CALDEROLI AL QUIRINALEI ministri leghisti Umberto Bossi e Roberto Calderoli, che oggi hanno incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica, riferiranno in Parlamento sulla riforma federalista dalla prossima settimana. «Si è svolto un lungo e cordiale incontro tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e i ministri Bossi e Calderoli. Durante il colloquio si è discusso del tragitto previsto per il federalismo fiscale che li vedrà riferire alle Camere a partire dalla prossima settimana», si legge in una nota diffusa in serata dalla Lega Nord.La scorsa settimana Napolitano ha deciso di non emanare il decreto su federalismo municipale reputandolo «irricevibile» perché non si è completata la corretta procedura parlamentare, dopo il mancato parere della bicameralina e la repentina approvazione da parte del Consiglio dei ministri del testo bocciato.Bossi, lo stesso giorno del comunicato del Quirinale, aveva detto di aver parlato con Napolitano impegnandosi ad andare a trovare il presidente della Repubblica, mentre Calderoli si è impegnato a recarsi nelle aule parlamentari a dare comunicazioni sul decreto.
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