mercoledì 14 ottobre 2015
​La prima gara assegnata per il grande evento inquinati dai soliti furbi. Ma l’Autorità nazionale anticorruzione ha saputo vigilare.
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Tre arresti per gli appalti del Comune di Roma. Tra questi anche la prima gara assegnata per i lavori del Giubileo. Lavori di rifacimento strade, bloccati ieri per irregolarità su segnalazione dell’Autorità nazionale anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone. Oggi per le tangenti pagate fino a pochi giorni fa sono intervenuti i carabinieri del Noe e del Comando provinciale, coordinati dalla Procura della Capitale. Agli arresti domiciliari sono così finiti gli imprenditori Luigi Martella e Alessio Ferrari, e il funzionario del Dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana, Ercole Lalli. L’indagine portata avanti nel mese di settembre, ha permesso di evidenziare "gravi indizi di colpevolezza - si precisa in una nota del Noe - a carico dei due imprenditori, al centro di una filiera di imprese, che in data 27 settembre, al fine di turbare le gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città, hanno consegnato ad Ercole Lalli, 2.000 euro in contanti in cambio di informazioni riservate inerenti le imprese invitate alle gare”. Al momento dell’intervento dei militari, come appare chiaramente in un filmato, Lalli aveva ancora in mano il denaro incassato e ha tentato inutilmente di disfarsi della busta contenente 10 banconote da 100 euro e 20 da 50 euro, immediatamente sequestrate. Malgrado il fermo del funzionario il giorno successivo, 28 settembre, i due imprenditori hanno consegnato in Comune la busta per partecipare a una delle gare per l’affidamento della manutenzione stradale ordinari. Il modus operandi dei due era ormai sperimentato. Al fine di incrementare la probabilità di aggiudicazione delle gare, ognuna del valore di circa un milione di euro, cooperavano per ottenere informazioni ulteriori su quante e quali imprese venissero invitate ai vari lotti. Anche il mero dato numerico permetteva loro di avere una posizione di vantaggio rispetto agli altri imprenditori sia nel caso il bando di gara prevedesse l'aggiudicazione per "massimo ribasso" sia con la metodologia della "media mediata", espressione riferita al cosiddetto "taglio d'ali", con cui vengono esclusi coloro che presentano offerte con ribassi troppo contenuti o viceversa troppo elevati. Autonomamente dall’inchiesta della Procura, anche l’Anac si era attivata sui due imprenditori, in particolare per la prima gara relativa ai lavori per il Giubileo. Si tratta della gara per la manutenzione e riqualificazione di via Mura Latine e viale di Porta Ardeatina per cui avevano presentato offerte sia la Trevio srl che la Malù lavori srl, imprese delle quali i due sono titolari. L’aggiudicazione parziale, effettuata dal Comune il 9 ottobre, era stata però bloccata dall’Anac ieri, 13 ottobre, in esecuzione dei controlli previsti dal Dpcm del 27 agosto 2015 (il provvedimento che ha assegnato all’Anticorruzione specifici compiti di vigilanza sugli appalti del Giubileo). L’Unità operativa speciale dell’Anac per il Giubileo, anche con il supporto della sezione anticorruzione della Guardia di Finanza, aveva infatti sottoposto a verifica tutti i soggetti che avevano partecipato alla gara, perché estratti a sorte fra le ditte presenti nel sistema Sipronec del Comune, ed aveva scoperto che entrambe le ditte avevano presentato l’offerta tacendo i rapporti “indiretti” fra le stesse e quindi ponendo in essere una sorta di “cartello”. Per queste ragioni il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, aveva espresso parere contrario all’aggiudicazione definitiva ed il Comune non vi aveva proceduto. Per la gara, il cui criterio di aggiudicazione era quello del prezzo più basso, e non dell’offerta economicamente più vantaggiosa, una delle due ditte avrebbe artificiosamente presentato un’offerta "anomala", ossia troppo alta, per lasciare campo libero all’altra, a cui risulta legata. Dalle verifiche effettuate dall’Anac emerge che gli amministratori delle due ditte, Alessio Ferrari e Luigi Martella, sono tra loro soci in una terza società, la Siculiana Costruttori, inoltre il responsabile della gestione tecnica di Trevio è Ivo Martella, padre di Luigi. Proprio in funzione di questo quadro, l’Anac ha chiesto all'Amministrazione capitolina, in qualità di stazione appaltante, di verificare se tra le due società esista una situazione di controllo, anche di fatto e se, di conseguenza, le rispettive offerte non facciano capo, in realtà, a un unico centro decisionale. L’Autorità ha anche segnalato che Alessio Ferrari ha dei precedenti, suggerendo al Comune di svolgere approfondimenti sulla sua posizione.
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