venerdì 20 dicembre 2013
Bartolomeo Gagliano,  che si era reso irreperibile dopo un permesso premio, è stato fermato in Francia. Lo ha riferito il ministro Cancellieri. Mentre Pietro Esposito è stato rintracciato nella cittadina emiliana.
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Il serial killer Bartolomeo Gagliano, evaso dopo un permesso premio, è stato catturato a Mentone, in Francia. Lo ha riferito il ministro Cancellieri.

La polemica Sia il magistrato di sorveglianza che il carcere erano a conoscenza dell'ampio curriculum criminale di Bartolomeo Gagliano, il serial killer non rientrato nel carcere di Genova dopo un permesso premio. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, riferendo alla Camera sulla vicenda. "Dico questo - ha sottolineato il ministro - per sgombrare il campo dagli equivoci sorti dopo le prime dichiarazioni del direttore del carcere di Marassi che sembrava sostenere che il carcere non aveva conoscenza della storia criminale del detenuto, cosa smentita dalla corrispondenza intercorsa tra la direzione del carcere e la magistratura di sorveglianza". Il giudice di sorveglianza "ha concesso il permesso sulla base di tutti gli elementi di conoscenza che erano necessari al fine di adottare quella delicata decisione, stando alle risultanze sin ad ora acquisite".

Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha avviato un'azione disciplinare nei confronti del Direttore della casa circondariale di Marassi "in relazione alle inopportune e intempestive dichiarazioni rese alla stampa" riguardo all'evasione del detenuto Bartolomeo Gagliano. Lo ha reso noto lo stesso Dipartimento.
"Conoscevo i precedenti di Gagliano? Avevo una informativa generica. Abbiamo rispettato la legge, è successo l'imponderabile. Il passato di Gagliano non doveva contare". Lo ha detto Salvatore Mazzeo, il direttore del carcere di Marassi dove il serial killer Bartolomeo Gagliano non è rientrato dopo un permesso, a Radio 24.  "Penso che Gagliano stia pensando di costituirsi, non credo che andrà all'estero. Se non si costituirà presto sarà preso", ha detto il direttore. "Noi abbiamo fatto tutto il necessario, quello che è successo è imponderabile. Certo, non posso dire che non sono dispiaciuto perché è un fallimento quando un detenuto evade. Come è un fallimento quando una persona muore in carcere. Cosa sarebbe accaduto se Gagliano, che ha un fine pena di un anno, si fosse impiccato in carcere perché non aveva una speranza di uscire. Io avevo espresso un parere favorevole per un permesso orario, di qualche ora, con accompagnamento. Ma il giudice ha deciso diversamente. Anche il precedente permesso era stato di alcune ore, era stato accompagnato dal cappellano, che in quell'occasione riferì di un comportamento 'esemplare' del Gagliano", ha aggiunto Mazzeo. "Conoscevo il pregresso di Gagliano - ha detto Mazzeo - ma il permesso riguardava il motivo per il quale il detenuto si trovava in quel momento in carcere: era una pena da scontare di 11 anni per rapina e reati contro il patrimonio. Io ho dato un parere su quella condanna. I fatti pregressi non dovevano rientrare nella mia relazione comportamentale. Così quando mi è stato detto che era un serial killer io ho risposto: 'chi l'ha detto che è un serial killer?' Io conosco i precedenti del detenuto, ma non conosco tutti i dati giudiziali. L'informativa che fa riferimento ai precedenti era generica".Catturato a Forlì il pentito di camorraÈ stato catturato a Forlì Pietro Esposito, il pentito di camorra che non era rientrato da un permesso premio nel carcere di Pescara. Esposito, 47 anni, è stato rintracciato e fermato dagli agenti della squadra mobile di Pescara e di Forlì. L'uomo doveva scontare ancora tre mesi di reclusione. In passato aveva già goduto di un permesso premio.Pietro Esposito è stato intercettato attraverso il cellulare. Non era la sua utenza, maun numero telefonico attivato dalla compagna nei giorni scorsi. Attraverso il sistema di localizzazione la squadra mobile ha individuato la zona dove poteva trovarsi l'evaso, facendo scattare il piano per arrivare poi alla sua cattura, a Forlì.Fondamentale ai fini della soluzione del caso si è rivelata la collaborazione della polizia penitenziaria, che ha fornito agli uomini della mobile una serie di informazioni rivelatesi molto utili alle indagini per quanto riguarda la rete di relazioni di Esposito. L'uomo è stato incrociato per strada. Il sostituto procuratore che si occupa del caso è Barbara Del Bono.
 
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