Con l’archiviazione decretata ieri dal gip del Tribunale di Terni, Simona Tordelli, si è concluso il procedimento penale a carico di monsignor Vincenzo Paglia, ex vescovo di Terni- Narni-Amelia e attuale presidente del Pontificio consiglio per la famiglia. «Certa la totale estraneità» di monsignor Paglia, è detto nel decreto, «il quale, anzi, risulta avere agito sempre nell’espletamento del suo mandato pastorale con l’unico meritorio obiettivo di assicurare alla realtà cittadina un riscatto in termini sociali e culturali». La vicenda è quella della compravendita del castello di San Girolamo di Narni, per la quale sono state indagate 10 persone per i reati di associazione a delinquere, turbativa degli incanti, truffa, appropriazione indebita e che ha direttamente coinvolto la diocesi e alcuni sui esponenti religiosi e laici. Dopo due anni di indagini, concluse nel maggio scorso, l’audizione di monsignor Paglia da parte del pm Elisabetta Massini e l’acquisizione della memoria difensiva, il magistrato inquirente ha formulato la richiesta di archiviazione del procedimento per la totale estraneità del vescovo in relazione ai fatti contestati. «Ho sempre confidato nel lavoro della magistratura – ha commentato Paglia – quando seppi della chiusura delle indagini che mi riguardavano dissi che credevo anche nella 'giustizia terrena'. Termina così per me un non facile periodo di prova. Ringrazio coloro che hanno contribuito all’emergere della verità e i tanti che mi sono stati vicini con amicizia e fiducia. Sono certo che un approccio all’intera vicenda più sereno e disteso aiuterà il popolo cristiano di Terni-Narni-Amelia a continuare il suo impegno evangelico e a vivere con intensità l’anno giubilare della Misericordia». «Prendiamo atto con soddisfazione dell’archiviazione del procedimento nei confronti di mons. Paglia – fanno sapere dalla diocesi –, abbiamo sempre avuto fiducia nella buona fede dell’operato del vescovo Paglia riguardo alla vicenda e ora gioiamo nel vedere riconosciuta l’estraneità dai fatti che gli erano stati contestati. Continuiamo ad avere fiducia nella magistratura, che certamente chiarirà le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, dalla quale abbiamo ricevuto un notevole danno».