Riforma Gelmini: una giornata di scontri e di proteste anche al limite della civiltà. A Milano gli studenti hanno approfittato dell’occasione offerta dalla Prima della Scala per dare vita a proteste con scontri con le forze dell’ordine. L’altra notte, invece, alcuni sconosciuti hanno scaricato alcuni secchi di letame davanti al cancello della villa del ministro Mariastella Gelmini, che si trova nella zona di Sudorno, nell’area collinare intorno alla città alta. Il gesto, che ha suscitato sdegno e riprovazione, è stato rivendicato da un gruppo studentesco.Gli scontri più violenti ieri sono stati registrati a Milano, dove il centro era blindato per la rappresentazione della Valchiria di Wagner che ha aperto la stagione operistica scaligera. La piazza dello storico teatro, dove si affaccia anche palazzo Marino, sede del Comune, è stata invasa dalle prime ore del pomeriggio da centinaia di manifestanti che più volte si sono appellati al presidente Giorgio Napolitano, giunto per assistere all’opera. Studenti, centri sociali, immigrati, sindacati Cub e Cobas hanno duramente contestato i tagli alla cultura e la riforma Gelmini. Piazza blindatissima dalle transenne, un centinaio i manifestanti con numerosi striscioni contro il governo, sollevando persino una torre di cartone a ricordare la protesta degli immigrati irregolari che un mese fa, sempre a Milano, si erano rifiutati di scendere dalla torre di via Carlo Imbonati.Momenti di tensione un’ora prima dell’inizio dell’opera, quando un gruppo di studenti dei collettivi e di un centro sociale cittadino, all’angolo tra la galleria Vittorio Emanuele e piazza della Scala, ha tentato di sfondare i cordoni di polizia. Gli agenti hanno risposto con una carica di alleggerimento e l’ingresso in galleria è stato chiuso: è stato allora che sono esplosi, uno dopo l’altro, tre petardi. Il bilancio, alla fine, è stato di 14 feriti tra carabinieri e poliziotti: sei di loro sono stati portati in ospedale per ferite lievi. È la prima volta che a una prima della Scala si registrano scontri con feriti. La protesta è proseguita anche dopo l’inizio della Valchiria, con una cinquantina di studenti che in corteo hanno raggiunto piazza San Babila: anche qui ci sono stati momenti di tensione con le forze dell’ordine, poi il gruppo è entrato nella metropolitana, disperdendosi non prima di un lancio di due uova e un pomodoro che, peraltro, non sono giunti a bersaglio cadendo a diversi metri dagli stivali di una decina di carabinieri.La giornata di ieri è stata contraddistinta da numerose altre proteste in varie città: oltre ai tafferugli nel centro di Roma, ci sono stati disagi a Napoli, dove la stazione della metropolitana dei Campi Flegrei è stata occupata nella tarda mattinata per circa un’ora da 400 studenti di istituti tecnici e di medie superiori della zona, che hanno interrotto il servizio con pesanti disagi. Contestazioni anche a Firenze e Bari: nel capoluogo toscano, un corteo di 200 studenti si è snodato dalla Fortezza Da Basso verso la stazione ferroviaria, sostando davanti alla sede locale di Confindustria, di fronte agli Uffizi, dove hanno dedicato un applauso di solidarietà ai lavoratori dei servizi aggiuntivi dei musei - che ieri erano in sciopero -, e davanti alla Biblioteca nazionale. A Bari, invece, da lunedì notte alcuni studenti stanno occupando il secondo piano dell’ateneo dove ha sede la facoltà di Lettere e filosofia.