Ruby, Perla, Nadia. Sono almeno tre le ragazze che con le loro dichiarazioni stanno mettendo in agitazione i palazzi della politica. L’ultima in ordine di tempo, l’emiliana Nadia Macrì, in realtà ha parlato ai pm oltre un mese fa, quando del "caso Ruby" non si sapeva ancora nulla. Sebbene alcuni dettagli – riferiscono fonti investigative – risultino incongruenti, Nadia ha fornito una ricostruzione delle feste presso le residenze del premier assai simile a quella di Ruby-Karima. Macrì, chiamata in causa da Perla Genovesi, un ex assistente parlamentare arrestata per traffico di droga e ora collaboratrice di giustizia, ha parlato ai pm di Palermo di due incontri con Berlusconi (che l’avrebbe ripagata ogni volta con 5mila euro), sostenendo che a Villa Certosa, in Sardegna, circolavano spinelli fatti arrivare con l’aereo privato del Cavaliere.Le rivelazioni della 27enne ex escort di Reggio Emilia hanno riguardato anche il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, il quale ha reagito con sdegno, sostenendo di avere incontrato Nadia Macrì una sola volta: «In lacrime mi espose le sue serie difficoltà personali e familiari. La conoscenza si è esaurita in quell’unica occasione, priva di qualsiasi altro risvolto, tanto meno volgare o squallido». Per i problemi legali confidati da Nadia «gli indicai – ha scandito Brunetta due giorni fa – l’avvocato Taormina. Non l’ho più rivista né sentita». Taormina racconta una storia diversa. «Renato Brunetta mi caldeggiò moltissimo la causa di questa ragazza – ha detto il legale nel corso di una intervista radiofonica – che mi portò in studio non una volta sola, ma più volte». Il ministro della Funzione pubblica «mi disse che era una sua amica», spiega ancora Taormina secondo cui Brunetta si occupava delle vicende personali della Macrì «come se fosse una sua problematica personale, altro che conoscenza di un giorno». A tal punto da telefonare all’avvocato «in continuazione».Neanche Nadia, come Ruby ed altre ospiti del premier, ha un passato sereno. La ventisettenne di Reggio Emilia nel 2005 fu arrestata con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei riguardi del figlio di pochi anni. Assolta in primo grado, adesso dovrà vedersela in appello. La Macrì (che ha anche un precedente per guida in stato di ebbrezza) venne fermata e rimase in arresto per tre giorni. Il bambino però vive con un’altra famiglia al quale è stato affidato.Le dichiarazioni di Nadia, Perla e Ruby sono ora nelle mani di Antonio Sangermano, il pm di Milano incaricato di fare luce sul giro di prostituzione d’alto bordo per il quale sono indagati, per favoreggiamento, l’impresario dello spettacolo Lele Mora, il direttore del Tg4 Emilio Fede, e la consigliera regionale del Pdl in Lombardia, Nicole Minetti.Ad alimentare il fascicolo giudiziario arriveranno oggi le dichiarazioni che Nadia Macrì farà nel corso di una conferenza stampa. Inevitabili saranno le domande dei cronisti sulla droga che la donna dice di aver visto circolare a Villa Certosa e le frequentazioni con altri uomini politici.