L'ambulanza dei sogni (Ansa)
Tornare nella propria casa d'infanzia, vedere ancora una volta il mare, ammirare il tramonto sulle Dolomiti oppure semplicemente riabbracciare un caro parente. Quando si avvicina la fine della vita, spesso resta un ultimo desiderio, che però a causa della malattia oppure per motivi logistici difficilmente può essere realizzato. In Alto Adige da poco l'Ambulanza dei sogni esaudisce questi desideri dei malati terminali.
Oggi è un grande giorno per suor Maria Cristina. Novanta anni, 60 dei quali passati in monastero, vuole vedere ancora una volta sua sorella, che vive in una casa di riposo a Lienz, in Austria. Uno staff accompagnerà la religiosa durante questo "ultimo" viaggio, che avviene su un'apposita ambulanza con delle ali blu disegnate sulle portiere. Ali come quelle di un buon angelo.
"Collaboro come volontaria, perché mi piace aiutare la gente", racconta Steffy. Suor Theresia, madre superiore del convento di Bolzano, apprezza molto l'iniziativa. "Noi - dice -non saremmo stati in grado a realizzare il sogno della nostra consorella".
Il progetto "Sogni e vai" è un'iniziativa comune tra l'associazione provinciale di soccorso Croce Bianca e la Caritas diocesana di Bolzano. Entrambe da anni lavorano con persone gravemente malate. Il Servizio Hospice della Caritas accompagnandole nell'ultima fase della loro vita, la Croce Bianca effettuando servizi di trasporto infermi. Da ciò è nata l'idea di coniugare la professionalità e l'esperienza di entrambe le organizzazioni per iniziare insieme questo nuovo progetto.
Responsabile dell'Ambulanza dei sogni è Reinhard Mahlknecht. "Siamo partiti da poche settimane e abbiamo ricevuto già numerose richieste - racconta -, per alcune dobbiamo però attendere la bella stagione per poterle realizzare". I desideri hanno un filo rosso: il passato con i suoi ricordi e i suoi legami personali. "C'è - spiega Mahlknecht - chi vuole tornare dove è nato e cresciuto, altri vogliono riabbracciare un parente che vive lontano".
"Sogni e vai" si rivolge a malati di ogni età e il servizio è gratuito. Viene infatti finanziato in gran parte grazie a offerte raccolte da Caritas e Croce Bianca. Un sorriso di suor Maria Cristina svela la sua felicità e dimostra che questa iniziativa è stata davvero una bella idea.