Otto italiani su dieci sono disposti a spendere
di più per acquistare prodotti e servizi che impattino meno
sull'ecosistema e pronti a impegnarsi per migliorare la qualità
dell'ambiente. È quanto emerge dalla ricerca, realizzata per il Coou - Consorzio Obbligatorio
Oli Usati, Legambiente e La Nuova Ecologia -: i cittadini ritengono ancor più degli anni
precedenti che i principali responsabili della salvaguardia
dell'ambiente siano loro stessi (79% contro il 69% del 2014).
Aumenta dunque la responsabilità civica degli italiani. Un dato
sottolineato anche dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti: "Il
79% dei cittadini attribuisce al proprio comportamento il successo
delle politiche ambientali e al 95% sta a cuore la raccolta
differenziata. Dobbiamo sfruttare meglio questa responsabilità dei
cittadini".L'attenzione dei cittadini pare essersi
legata alla crisi finanziaria che, secondo il 75% degli intervistati,
ha contribuito a renderli più attenti alle esigenze dell'ambiente. Il
65% del campione, poi, ha chiaro almeno uno dei più recenti fatti
d'attualità correlati a problematiche ambientali. Il più tristemente
conosciuto riguarda le emergenze legate al maltempo e al rischio
idrogeologico (41%); seguono il decreto del Governo sulle
trivellazioni nei mari italiani (18%) e l'introduzione della normativa
sugli ecoreati nel codice penale (14%).
Tra le principali minacce per l'ambiente gli italiani mettono al
quarto posto i cambiamenti climatici (43%) - dopo l'inquinamento
atmosferico (77%), l'inquinamento industriale di acque, terreni e aria
(59%) e la gestione inefficiente dei rifiuti (55%) - ma solo il 29% sa
cos'è la Cop21. Il 72% degli intervistati pensa, però, che
l'appuntamento di Parigi possa incidere positivamente sulle azioni dei
Paesi e il 70% stima positivamente l'impatto sui comportamenti dei
cittadini.
Per Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente,
"un'Italia rifiuti free basata su un'economia circolare non è un sogno
impossibile. Nella Penisola sono 1.520 i comuni virtuosi campioni
nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16% dell'Italia che oggi
ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l'industria virtuosa del
riciclo e del riuso, la cosiddetta economia circolare".
Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sottolinea l'importanza dell'appuntamento di Parigi con la Cop21:
"Andrà trovato e ratificato un accordo internazionale in grado di
fermare la crescita delle emissioni di CO2, che sono la causa
principale dell'innalzamento delle temperature, ma anche di garantire
misure straordinarie per aiutare le popolazioni colpite dagli effetti
dei cambiamenti climatici e di individuare strategie efficaci di
adattamento per aumentare la capacità dei territori".