Mentre a Bruxelles si continua a litigare su come ripartire tra i paesi dell’Ue le decine di migliaia di disperati che fuggono da Siria e Libia, nel Mediterraneo si continua a morire: i corpi di 12 migranti sono stati recuperati dalla Guardia Costiera su un gommone semi affondato. In tutto sono 823 i migranti tratti in salvo giovedì dalla Guardia Costiera in otto operazioni di soccorso. La nuova tragedia si è verificata a una quarantina di miglia a nord della Libia nel primo pomeriggio di ieri, quando è arrivata una richiesta d’intervento alla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. Nella zona sono state dirottate nave Dattilo e nave Corsi, due pattugliatori d’altura, e inviate due motovedette da Lampedusa. I primi ad arrivare sono stati i marinai di nave Dattilo, che hanno trovato 4 gommoni stracarichi di migranti, uno dei quali era semi affondato: solo la prua era rimasta a galla, mentre il motore e il resto dell’imbarcazione erano già sommersi. Immediati sono scattati i soccorsi e gli uomini a bordo sono riusciti a salvare complessivamente 393 migranti, 106 dei quali erano sul gommone affondato. Ma nulla hanno potuto per quei 12 che erano finiti nel fondo del gommone: i loro corpi sono stati portati a bordo e sistemati sul ponte, accanto ai sopravvissuti. Gli uomini della Guardia Costiera hanno continuato le ricerche nella zona, per verificare la presenza di eventuali dispersi. Le due motovedette partire da Lampedusa sono invece intervenute a poca distanza dal luogo del naufragio, recuperando un gommone con a bordo 106 persone.E gli interventi di soccorso non sono finiti: mentre nave Dattilo recuperava i corpi dei migranti morti e forniva assistenza ai sopravvissuti, un’ulteriore chiamata di soccorso ha segnalato la presenza di altre tre imbarcazioni poco distanti.
Un altro naufragio di immigrati si
è verificato al largo della Tunisia. Secondo il sito tunisino d'informazione "Kapitali", i corpi di
una decina di vittime sono stati recuperati da
motovedette della Guardia costiera tunisina e trasportati a
El-Ketef, porto meridionale non
distante dal confine con la Libia. Lo scorso 5 luglio nella stessa zona, nei pressi di El-Bibane, erano stati ritrovati
in mare i corpi di cinque immigrati.