mercoledì 2 marzo 2011
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Meno di ventiquattro ore di pioggia hanno rimesso la Calabria in ginocchio con frane, allagamenti, smottamenti, strade chiuse, problemi sulle tratte ferroviarie, famiglie isolate. E due vittime. All’alba di ieri un commerciante di 34 anni è morto in un incidente stradale sulla Statale 106 ionica: a causa del diluvio ha perso il controllo del suo fuoristrada che ha centrato l’ingresso di un bar ancora chiuso. Più tardi, a Villa San Giovanni, un pensionato è rimasto incastrato nella vettura travolta dal fango e dai detriti. Non è servito a nulla il pur tempestivo intervento dei vigili del fuoco e del 118.A Reggio Calabria e in provincia gli smottamenti hanno interrotto i collegamenti, isolando alcuni paesi. Quindici persone sono state soccorse dai vigili del fuoco a Vibo Valentia dopo essere rimaste bloccate in auto e in casa: un violento acquazzone, durato due ore, ha provocato diversi allagamenti nella zona di Bivona, a Porto Salvo e nel quartiere Marino. Per motivi di sicurezza l’Anas ha chiuso la Statale 18 sia a Vibo che tra le località Scilla e Favazzina, nel Reggino. Il traffico in entrambe le direzioni è stato deviato sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, tra gli svincoli di Scilla e Sant’Elia. Decine di chilometri più a nord, è stata chiusa provvisoriamente al traffico la carreggiata sud dell’A3 tra Cosenza e Rogliano per verifiche tecniche e per la rimozione di fango e detriti caduti sull’asfalto. I temporali non hanno risparmiato neppure la provincia di Cosenza, anche se sino a ieri sera non erano stati segnalati danni particolari a eccezione dell’allagamento di scantinati e dell’evacuazione di alcune famiglie. Nel Crotonese, invece, l’umidità ha fatto staccare l’intonaco di alcuni palazzi, ma secondo quanto riferito dai vigili del fuoco non ci sono stati feriti. Nel Catanzarese è stata particolarmente colpita la fascia costiera ionica, anche qui però senza creare emergenze. Più grave la situazione nella Piana di Gioia Tauro, già segnata da un’alluvione in novembre. L’attenzione è concentrata sul livello del torrente Budello che è a rischio esondazione come quattro mesi fa, quando allagò interi quartieri della città provocando lo sgombero di centoventi famiglie, successivamente quasi tutte rientrate nelle loro abitazioni. Il dipartimento della presidenza della giunta regionale ha attivato le strutture della protezione civile per far fronte al maltempo.«Una storia già vista», ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Gian Vito Graziano, commentando smottamenti ed esondazioni in Calabria e in Sicilia. Coldiretti, invece, ha ricordato come tutti i 409 comuni calabresi sono considerati a rischio per frane e alluvioni anche per effetto della progressiva cementificazione del territorio che ha sottratto terreni fertili all’agricoltura.
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