Parte in Sicilia il progetto "Housing first"
che coinvolge 15 Caritas della Sicilia per offrire una risposta
diversa al problema abitativo, andando oltre i sistemi di
accoglienza tradizionali basati su forme di sostegno e alloggio
temporaneo. Il progetto, della durata di 18 mesi, renderà
disponibili 35 alloggi a persone senza dimora o con difficoltà a
mantenere l'abitazione, attivando un percorso di accompagnamento
all'autonomia a più livelli.
"Il progetto coinvolge strutture di proprietà delle diocesi e
delle parrocchie oltre che di privati, superando la logica dei
centri di accoglienza, quali misure emergenziali - spiega don
Vincenzo Cosentino, direttore dell'ufficio regionale per la
Carità della Cesi e delegato regionale Caritas -. Si vuole
realizzare un percorso di ospitalità completo ed attento alla
persona, rispondendo all'invito di papa Francesco".
Hounsing first Sicilia mira, infatti, ad inserire le persone
senza fissa dimora o con difficoltà all'interno di alloggi,
fornendo loro supporto sociale e multidisciplinare, beneficiando,
attraverso la Caritas italiana, di un contributo della Conferenza
episcopale italiana di 500 mila euro, così come di forme di
cofinanziamento da parte delle singole diocesi.
"Il sistema europeo dell'accoglienza dei senza dimora sta
evolvendosi - sottolinea Marco Iazzolino, referente network
Housing first italia - richiedendo una maggiore attenzione
all'aspetto dell'accompagnamento della persona verso la
fuoriuscita dalla propria posizione di marginalità sociale. In
Italia il progetto sta coinvolgendo 52 città italiane che stanno
intraprendendo un modello di accoglienza della persona fragile
che va al di là dell'approccio tipicamente assistenzialistico,
riuscendo a garantire alla persona maggiori benefici in termini
di sicurezza ed un percorso graduale di avvio all'autonomia".