In un primo
tweet c’è l’omaggio al Cavaliere: «Berlusconi, con la sua decisione di ieri, ha cambiato il domani. Lui ha e continuerà ad avere un ruolo importante». Nel secondo, fa capolino il futuro prossimo, con un monito "ecumenico" da candidato forte per le primarie del Pdl: «È indispensabile mettere da parte egoismi e visioni di piccolo cabotaggio, per rifondare il centrodestra e impedire la vittoria del centrosinistra». È scoccato da poco mezzogiorno quando Angelino Alfano affida alla bacheca di Twitter due
cinguettii che racchiudono la cifra del primo giorno senza
lui, senza l’ombra a lungo rassicurante, ma negli ultimi tempi talvolta ingombrante, del carismatico fondatore del partito.Ma la sindrome da
day after non s’addice ad Alfano, che sceglie d’immergersi nell’infuocata campagna elettorale siciliana, in un frenetico
tour de force a sostegno del candidato pidiellino alla presidenza della Regione, Nello Musumeci. Berlusconi non è potuto scendere: «Ha i suoi impegni», spiega Musumeci. L’impressione, corroborata ieri dalla diffusione di un messaggio analogo al discorso del giorno prima, è che abbia voluto godersi la prima boccata d’aria pura. La sera dell’addio, racconta l’ex ministro Antonio Martino, «era a cena a casa di Alessandra Mussolini, gasatissimo. Ha cantato canzoni in francese ed era di buon umore. Non scompaio, mi ha detto, resto un po’ più dietro le quinte». Intanto il segretario Alfano sostiene con forza il candidato governatore: «Nello è una persona perbene, concreta - assicura -, in grado di restituire alla Sicilia la reputazione che merita e di dare risposte alle imprese e alle famiglie».Di città in città, Angelino non si sottrae a valutazioni sulle conseguenze del "passo indietro": «Siamo grati a Berlusconi per la scelta. Di primarie parleremo la prossima settimana. E fino al 16 dicembre, non ci occuperemo di alleanze. Oggi siamo impegnati a rafforzare il Pdl», replica ai cronisti che lo incalzano a Trapani. Se gli si prospetta un’alleanza con l’Udc, risponde prendendo tempo: «Il Pdl è un pilastro fondamentale della politica italiana. Se cresceremo e torneremo forti, ragioneremo di alleanze». Poi rintuzza il pessimismo del senatore Dell’Utri («Il passo indietro di Berlusconi non guarirà il Pdl? Io credo che il futuro ci darà ragione») e schiva le frecciate al curaro dell’ex amico, ora rivale, Gianfranco Micciché: «Non intendo replicargli». A Caltanissetta il tono si fa accorato, con lo sguardo puntato verso Roma: «Dalla Sicilia riparte la rinascita del centodestra» scandisce Angelino, salvando in parte l’agenda Monti: «Se torneremo al governo, manterremo gli impegni con la Ue, ma senza compiacere Stati come Francia e Germania. Ma basta col bombardamento di tasse sugli italiani». Stamani il segretario del Pdl sarà a Palermo, per una nuova conferenza stampa. Il «Forlani con l’
iPad», come lo chiama l’ex Dc Gianfranco Rotondi, si è messo in marcia.