venerdì 4 marzo 2011
Canoni d'affitto irrisori, sedi di associazioni di proprietà del Comune di Roma utilizzate come sezioni di partito, vendite di appartamenti con valori inferiori alle stime. Il Comune verificherà il rispetto delle procedure di alienazione del patrimonio immobiliare capitolino. In particolare, verrà controllata la congruità dei prezzi di vendita con il valore degli immobili.
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Canoni d'affitto irrisori, sedi di associazioni di proprietà del Comune di Roma utilizzate come sezioni di partito, vendite di appartamenti con valori inferiori alle stime. Sono questi i punti salienti dell'"affittopoli" romana saltati fuori dai primi risultati di un'indagine condotta dai tecnici del Comune di Roma. Una inchiesta anticipata ieri sera dal Tg1 e dal Tg5. Ad essere chiamato in causa, spiegano i due servizi televisivi, è il il governo capitolino sotto la gestione di Walter Veltroni.Dalle carte, infatti, emergerebbe, ad esempio, il caso dell'appartamento acquistato da Gabriele, figlio di Vincenzo Visco ex ministro dell'Economia del governo Prodi. Visco avrebbe acquistato nel 2006 un appartamento di 155 metri quadrati vicino a Campo dè Fiori a 910 mila euro, il 30/40% in meno rispetto al valore del mercato.Gli immobili messi in vendita tra il 2001 e il 2007, sarebbero stati in tutto 900. Dall'inchiesta emergerebbe anche che alcuni appartamenti dati in locazione ad associazioni culturali, sarebbero divenuti in realtà sedi di partito. Tra gli esempi citati dai telegiornali, il locale affittato dall'associazione "Marcella Valentini", a Casal Bruciato, che ospita una sezione del Pd. Canone di locazione meno di 500 euro l'anno, sul quale risulterebbe una morosità di più di 13.000 euro.Al centro del mirino anche il ristorante "Checco er carrettiere" di Trastevere che paga meno di 330 euro al mese e il suggestivo Hotel Richmond, quattro stelle con vista sui Fori, che ne paga appena 2.550.ISTITUITA UNA COMMISSIONE D'INCHIESTAUna commissione di inchiesta, istituita tramite ordinanza dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, verificherà il rispetto delle procedure di alienazione del patrimonio immobiliare capitolino. In particolare, verrà controllata la congruità dei prezzi di vendita con il valore degli immobili. Dopo la firma dell'ordinanza di questa mattina, l'assessore capitolino al Patrimonio Alfredo Antoniozzi ha fatto il punto sulla situazione dei beni disponibili del Comune di Roma e in particolare su quelli cartolarizzati a partire dal 2005. In pratica, nel 2004 il Comune decise di affidare alla Campidoglio Finance Srl la realizzazione delle procedure e nel 2005 vendette alla società i 775 immobili per 121milioni di euro. La vendita del patrimonio cartolarizzato, che ha interessato 629 beni, terminò il 31 novembre 2010 con un incasso di 119.485.308 milioni di euro ai quali si aggiunsero i 30.559.324 di immobili venduti ma non cartolarizzati. «L'incasso totale - ha spiegato Antoniozzi - è stato di 150.044.632. Anche se non sono in grado di fare questo tipo di valutazione, mi viene il dubbio che non sia un prezzo congruo, anche se non ho velleità di avere ragione».
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