giovedì 19 novembre 2009
La Camera ha approvato in via definitiva il decreto legge salva infrazioni Ue con le contrastate norme sulla privatizzazione dell'acqua. In una conferenza stampa a palazzo Chigi il ministro per gli Affari Comunitari Andrea Ronchi, rispondendo alle obiezioni dell'opposizione, ha detto che «l'acqua è e resterà un bene pubblico non privatizzabile». Entro fine anno i decreti attuativi.
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La Camera ha approvato in via definitiva il decreto legge salva infrazioni Ue con le contrastate norme sulla privatizzazione dell'acqua. L'opposizione teme che l'affidamento ai privati del servizio idrico, pur mantenendo pubblica la proprietà della rete, possa portare a un incremento delle tariffe. Il provvedimento interviene anche sull'azionariato delle società ex municipalizzate, Acea, Iride, Hera ed Enia e prevede per i soci pubblici l'obbligo di scendere al 30% entro il dicembre 2015. In una conferenza stampa a palazzo Chigi il ministro per gli Affari Comunitari Andrea Ronchi ha detto poco fa che "l'acqua è e resterà un bene pubblico non privatizzabile". "Si è parlato strumentalmente di privatizzazione dell'acqua. L'articolo 15 ribadisce e rafforza il concetto", ha aggiunto.Entro fine anno il decreto attuativo. Tempi rapidi, entro fine anno, per il regolamento attuativo del decreto approvato in via definitiva alla Camera sulla privatizzazione della gestione di alcuni servizi pubblici locali, tra cui l'acqua. Lo assicura il ministro per le Regioni, Raffaele Fitto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "I tempi - ha detto Fitto - saranno rapidissimi ed entro fine anno il regolamento del decreto sarà varato dal consiglio dei ministri. Nei prossimi giorni inoltre avvieremo un confronto per definire anche la soluzione da adottare per l'organismo previsto dal provvedimento per gestire le gare che privatizzeranno la gestione dell'acqua". Tre le ipotesi in campo: "istituire una sezione aggiuntiva dell'Authority del gas, la possibilità di rafforzare il comitato di controllo già esistente presso il ministero dell'Ambiente, una nuova autorità che si autofinanzi, senza gravare sulle casse dello Stato".
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