È
Gianni Chiodi, del Pdl, il nuovo presidente della Regione Abruzzo. È stato eletto con il
48,81% dei voti. L'avversario di centrosinistra, Carlo Costantini, dell'IdV, ha ottenuto il
42,67%.
Gli altri candidati. Chiodi era sostenuto dalle liste Movimento per l'Autonomia, Liberalsocialisti, Pdl e Rialzati Abruzzo. Costantini era invece sostenuto da Pd, IdV, Prc, La Sinistra, Pdc, Ps e Democratici per l'Abruzzo. Gli altri candidati erano Rodolfo De Laurentiis (Udc-Udeur) che ha ottenuto il 5,38%, Teodoro Buontempo (La destra), 1,9, Ilaria Del Biondo (Partito Comunista dei Lavoratori), 0,76 e Angelo Di Prospero (Per il bene comune), con lo 0,46%.
L'assenteismo. Il voto è stato caratterizzato da un elevato assenteismo: ha votato il 53% degli aventi diritto, 1.208.976 in tutto, con un calo di 16 punti percentuali rispetto alle regionali del 2005 e di 28 sulle ultime politiche (81%). Si tratta di un record storico negativo per l'Abruzzo. Veltroni ammette la sconfitta e si prepara al divorzio da Antonio Di Pietro.
L'ex governatore Del Turco: «Sono felice». Il voto in Abruzzo era stato anticipato a causa delle dimissioni dell'ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco (Pd), arrestato nel luglio scorso a seguito di uno scandalo legato a presunte tangenti nel mondo della sanità. L'ex presidente Del Turco ieri in un'intervista si è detto molto felice del risultato elettorale e ha annunciato di stare valutando la possibilità di candidarsi con il centrodestra alle Europee.
Veltroni: «Risultato negativo, da guardare in faccia». «Il voto di ieri in Abruzzo ci consegna un risultato particolarmente negativo che va guardato in faccia nella sua dimensione reale e non spiegato con un malefico sguardo politicista. Un voto che indica ragioni di malessere sociale e di critica verso un certo modo di fare politica. Sento la necessità di fare ancora di più il Pd». Il segretario del Pd Walter Veltroni analizza così, nell'assemblea dei parlamentari democratici, il voto abruzzese. «Sento la necessità - afferma Veltroni - di fare ancora di più il Pd e la responsabilità di non aver reso evidente e chiara ciò che il Pd può essere di nuovo».
E nel Pd rispunta la questione morale: arrestato il sindaco di Pescara. Il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, è stato arrestato nel corso della notte. Con lui sono stati arrestati anche il suo collaboratore e funzionario comunale Guido Dezio e l'imprenditore Massimo de Cesaris titolare insieme al padre della società Fidia che ha vinto l'appalto per la gestione dei servizi cimiteriali. L'accusa sarebbe di associazione per delinquere, concussione, abuso e falso ideologico e truffa per D'Alfonso e Dezio, corruzione per De Cesaris. L'arresto di D'Alfonso che è anche segretario regionale del Pd abruzzese è arrivato poco prima della mezzanotte nel pieno delle operazioni di spoglio per le elezioni regionali. Aeseguire il propvvedimento sono stati gli uomini della Squadra Mobile su disposzione del Gip del Tribunale De Ninis.Nel corso della notte si è anche appreso che D'Alfonso aveva già presentato da qualche giorno le sue dimissioni da primo cittadino e da segretaruioi regionale del partito. Una decisione che era rimasta in gran segreto proprio per non interferire su una campagna elettorale difficile. Ora a Pescara si metteranno in moto le procedure di scioglimento anticipato del Consiglio comunale e con il ritorno al voto anticipato che potrebbe arrivare già nel turno elettorale di giugno 2009. D'Alfonso, al suo secondo mandato, era stato confermato nell'incarico nell'aprile scorso a larghissima maggioranza.