giovedì 5 novembre 2009
L’accordo tra il segretario generale della Cei Crociata e il ministro dei Beni culturali sottoscritto in un clima di «grande cordialità e serenità». Saranno realizzate anche cappelle prefabbricate nelle zone più colpite.
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Una chiesa per tutti entro Natale. L’accordo siglato mercoledì 4 novembre a L’Aquila dal vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, e dal ministro per i Beni culturali Sandro Bondi per il recupero del patrimonio artistico ecclesiastico porterà presto anche un segno concreto di speranza alla popolazione terremotata: un luogo per pregare e tornare ad essere una comunità. La promessa di 71 chiese agibili entro dicembre e di realizzare alcune cappelle prefabbricate nella più colpita diocesi aquilana, così da ridare ai credenti un luogo per le celebrazioni, è il primo obiettivo che mondo ecclesiastico e istituzioni vogliono raggiungere qui in Abruzzo. «Questa firma – ha spiegato Crociata – è frutto di un impegno comune e di grande collaborazione tra Chiesa, governo e comunità locali per portare avanti questa parte del lavoro con la messa a disposizione, rispondendo alle necessità specifiche delle chiese, dei fondi alle diocesi». Firma sottoscritta in un clima di «cordialità e serenità» - come ha sottolineato il segretario generale della Cei –  che va oltre l’atto formale di collaborazione con cui la Conferenza episcopale italiana diventa referente del coordinamento per l’intervento di recupero delle strutture religiose, perché «le comunità che si stanno ricostituendo possano avere a disposizione questi luoghi». Un accordo che arriva in una fase successiva all’emergenza visto che, ha precisato ancora monsignor Crociata, «la nostra prima preoccupazione è che la gente rientri nelle case e, dunque, che le famiglie abbiano una casa. La ripresa della vita ordinaria di una comunità, però, ha bisogno di punti di riferimento, come si è sperimentato nelle tende e nelle baracche, e le chiese sono un punto di riferimento importante». Per rendere più veloci gli interventi negli edifici cattolici danneggiati dal terremoto del 6 aprile, ha concluso Crociata, «saranno i vescovi delle diocesi a fare gli appalti; in modo tale che prima di Natale il numero maggiore di chiese sia a disposizione per il culto e le celebrazioni dei fedeli. È quanto ha auspicato anche Berlusconi».C’era anche il premier, infatti, nella scuola della Guardia di Finanza di Coppito a presenziare, insieme al capo delle Protezione Civile Guido Bertolaso, all’accordo tra ministero e vescovi italiani. È stato proprio il presidente del Consiglio a consegnare al segretario generale della Cei l’elenco delle chiese che saranno risistemate per Natale, una trentina nella diocesi dell’Aquila, le restanti in quelle di Pescara, Teramo e Avezzano per un investimento complessivo di circa 6 milioni e mezzo di euro. Il progetto, ribattezzato "Una chiesa per Natale", che permetterà accorpando comunità vicine geograficamente di poter festeggiare la nascita di Gesù in una struttura in muratura e non in una chiesa provvisoria. Le chiese danneggiate nella regione sono più di mille, quattro su dieci sono risultate inagibili e, dalle prime stime, per la sistemazioni degli edifici occorreranno circa un miliardo e 150 milioni di euro. «Le chiese colpite dal terremoto sono molte – ha sottolineato Berlusconi – e su queste continuano i lavori, ma per Natale ne saranno pronte 71, forse qualcuna in più». L’attenzione per l’immenso patrimonio artistico abruzzese, fino al 6 aprile riservato solo a quanti venivano a visitare il capoluogo, è stata più volte sottolineata anche dal ministro Sandro Bondi. Commentando la firma del protocollo, il capo del dicastero dei Beni Culturali difatti ha sottolineato che «il patrimonio storico e artistico dell’Aquila non è soltanto patrimonio ecclesiastico, ma è un valore culturale dell’intera nazione. I tesori dell’Abruzzo, come del resto in tutta l’Italia, infatti sono un patrimonio culturale profondamente permeato dalla storia del cristianesimo». Per i monumenti della terra terremotata, oltre alle parole del ministro e ad una prima trance di 20 milioni di euro stanziati per il 2009, Bondi ha infine annunciato, durante l’inaugurazione del nuovo archivio di Stato a Bazzano, l’arrivo di altri fondi per la loro ricostruzione. «Abbiamo già fatto molto per il restauro del patrimonio artistico colpito dal terremoto - ha detto - sono in arrivo altri 50 milioni per il 2010 e saranno in gran parte utilizzati per il restauro delle chiese».
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