venerdì 11 settembre 2009
Lunedì visita del cardinale Bagnasco. Dalla Caritas i primi dati sulla ricostruzione delle zone colpite dal sisma di aprile Don Nozza: negli ultimi mesi è entrata nel vivo la fase di ascolto dei bisogni della popolazione, adesso ecco le prime risposte.
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Arrivano dalla Chiesa italiana i primi frutti della ricostruzione in Abruzzo. Si tratta di scuole, centri di comunità e centri per servizi, appartamenti per anziani e universitari. Interventi che dimostrano la vicinanza ai terremotati, dopo la mobilitazione avvenuta in questi mesi che ha portato la Caritas italiana, a partire dalla Colletta nazionale del 19 aprile lanciata dalla Cei in tutte le chiese, a raccogliere oltre 25 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i 5 milioni messi a disposizione inizialmente dalla Conferenza episcopale italiana.Cifre che testimoniano la generosità e la solidarietà concreta di singoli cittadini, famiglie, associazioni, gruppi, parrocchie e diocesi, tanto che lunedì il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, sarà all’Aquila per fare il punto della situazione sui cantieri già avviati e per rendersi conto, in presa diretta, delle opere realizzate.Dopo un’estate che ha visto impegnati migliaia di volontari provenienti da parrocchie e associazioni di tutta Italia, con la nascita di gemellaggi e iniziative a favore dell’Abruzzo, ora si tratta di muovere i passi decisivi per completare la «fase tre», quella della ricostruzione. «Gli interventi iniziali hanno riguardato la prima emergenza, nel periodo compreso tra aprile e giugno – spiega don Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana – mentre questa estate è entrata nel vivo la fase dell’ascolto e della lettura dei bisogni, con le prime risposte di accompagnamento psicologico da parte delle nostre equipe di operatori, che hanno coordinato anche l’arrivo di volontari da tutta Italia. Il lento ritorno alla normalità potrà dirsi compiuto solo quando si sarà messo mano alla quarta fase, quella relativa alla progettazione sociale con l’avvio di nuove attività economiche e il rilancio dell’artigianato».La rinascita del tessuto sociale e cristiano dell’Abruzzo passa adesso dalla realizzazione delle strutture che potranno ospitare, a seconda delle destinazioni, gli anziani e i giovani universitari, così come le attività di accompagnamento per minori che hanno bisogno di sostegno pscologico e gli sportelli d’ascolto aperti alle famiglie in difficoltà. In questi mesi di vicinanza con le popolazioni, la generosità non è mai venuta meno e si è tradotta in una gara di solidarietà che ha senza dubbio superato l’emozione del momento.Per questo Caritas italiana si è prontamente attivata al fine di dare sostegno alle popolazioni colpite dalla scossa delle 3.32 del 6 aprile scorso, avviando sin da subito un centro di coordinamento nazionale per l’emergenza che ha tra l’altro smistato gli aiuti per migliaia di sfollati.La scelta della Chiesa italiana di «esserci», in mezzo alla sofferenza di un popolo, ha avuto il suo momento più commovente con l’arrivo di Papa Benedetto XVI in terra d’Abruzzo il 28 aprile scorso. Due settimane prima, il 14 aprile, era avvenuta la visita del cardinale Bagnasco.Esattamente cinque mesi dopo, lunedì prossimo, il presidente della Cei tornerà nella regione per fare il punto della situazione. In mattinata incontrerà a Pile, frazione del capoluogo abruzzese, monsignor Giuseppe Molinari, arcivescovo dell’Aquila, il presidente della Caritas monsignor Giuseppe Merisi e il direttore don Vittorio Nozza. Nel colloquio si darà conto, oltre che della raccolta nazionale per i terremotati, anche del relativo avvio delle costruzioni ad opera di Caritas italiana e delle delegazioni regionali.Dopo aver visitato i cantieri già avviati nella zona, il cardinale di Genova incontrerà nella località di S.Antonio un gruppo di operatori e volontari, con cui pranzerà in una cucina allestita nel campo.
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