Lavori in corso sui pilastri del viadotto nei pressi del casello autostradale di Cocullo sulla A25 (Ansa)
Nello scontro tra ministero dei Trasporti e autostrade abruzzesi ora si profila all’orizzonte anche una possibile chiusura di alcuni tratti, in particolare quelli interessati da 14 gallerie. Una previsione che getterebbe nel caos le comunicazioni "da costa a costa", penalizzando migliaia di pendolari abruzzesi che lavorano nella Capitale. Strade dei parchi - la società concessionaria che gestisce la A24 Roma-Teramo e la A25 Roma-Pescara - rassicura gli automobilisti e afferma di avere già avviato otto cantieri, nonostante siano ancora bloccati i 192 milioni stanziati per l’adeguamento.
Le ispezioni del Ministero dunque smentiscono la prima relazione tecnica sulla condizione dei viadotti, chiesta agli esperti di Infra Engineering, ditta del gruppo Strade dei parchi incaricata dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova. A dirlo è la relazione dell’Ufficio ispettivo territoriale di Roma del Mit sullo stato di 87 dei 339 viadotti della A24-A25, dopo un ciclo straordinario di ispezioni a inizio ottobre.
«Il decadimento manutentivo riscontrato, associato all’incremento dei carichi di esercizio rispetto all’epoca di costruzione, è tale da non poter dimostrare il raggiungimento di adeguati standard di sicurezza con il regolare transito di circolazione», spiega lo stesso ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, al Question Time alla Camera.
In particolare, dicono i tecnici, «le verifiche di sicurezza strutturali eseguite, sia sulle pile che sui viadotti, hanno restituito risultati molto esigui in termini di coefficiente di sicurezza». Per il Mit «particolare attenzione dovrà essere posta nella regolamentazione del traffico dei veicoli pesanti», che «inducono sollecitazioni critiche specialmente agli impalcati e alle solette». Si segnala anche «la precaria condizione di stabilità accertata in corrispondenza della frana di Roviano e della frana di Arsoli, per le quali non si ritiene procrastinabile» la messa in sicurezza.
La relazione ricorda infine che per 14 gallerie sussiste un obbligo di adeguamento entro il 30 aprile 2019. Per i tecnici non c’è il tempo e dunque dovranno essere individuati provvedimenti legislativi appropriati per mantenere in esercizio la strada. Uno slittamento della scadenza? «In caso contrario – conclude il documento – potrebbe essere necessario interdire al traffico le tratte autostradali interessate dalle gallerie».
«Noi garantiamo la sicurezza al 100% dell’autostrada – dice l’ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori – in condizioni normali di esercizio. Se mi accorgo che c’è un problema prendo tutti i provvedimenti per garantire la sicurezza. Se un viadotto sta per crollare devo chiudere il viadotto, spetta a m e. Se non ho questa convinzione no, perché posso essere accusato di interruzione di pubblico servizio. Se invece il ministro, perché ha le sue convinzioni, dice che l’autostrada è pericolosa, io chiedo al ministro di dirmi di chiudere l’autostrada».
Ramadori lamenta il blocco dei 192 milioni stanziati dal decreto Genova. «Nonostante la mia richiesta di incontrare il ministro Toninelli inviata il 4 ottobre, ancora non ho ricevuto risposta. Il ministro ha detto che ci sono 50 milioni disponibili nel 2018 e 142 milioni nel 2019, ma il direttore generale del Mit dice che questi soldi non sono disponibili e si rifiuta di firmare i decreti di approvazione dei progetti presentati già da molto tempo e che il provveditorato di Roma ha già approvato». Nel frattempo «abbiamo cominciato alcuni lavori su 8 cantieri, noi siamo tranquilli, non ci preoccupiamo, la gente può transitare tranquillamente sulla A24 e A25».