Seguire "un cammino" come strumento di pace per mobilitare i cittadini contro l'invio di armi in Ucraina. E ancora un appello rivolto ai "cittadini, alla società civile e ai leader politici", a "chi è contrario all'invio di armi in Ucraina attraverso il cammino, attraverso una staffetta dell'umanità da Aosta a Lampedusa per unire l'Italia contro la guerra, per riaccendere la speranza".
E' l'iniziativa che si è svolta domenica 7 maggio, lanciata da Michele Santoro, che ha raccolto decine di firme e di partecipanti, da Alessandro Barbero a padre Alex Zanotelli, da Ginevra Bompiani ad Ascanio Celestini, da Fiorella Mannoia a Moni Ovadia, da Vauro Senesi a Elio Germano.
"Dopo più di un anno di guerra in Ucraina e centinaia di migliaia di morti, mettere fine al massacro, cessare il fuoco e dare inizio a una trattativa restano parole proibite", si legge nell'appello. "I governi continuano a ignorare il desiderio di pace dei popoli e proseguono nella folle corsa a armi di distruzione sempre più potenti". "Putin - si legge ancora - è il responsabile dell'invasione ma la Nato, con in testa il presidente degli Stati Uniti Biden, non sta operando soltanto per aiutare gli aggrediti a difendersi, contribuisce all'escalation e trasforma un conflitto locale in una guerra mondiale strisciante. Dalla stragrande maggioranza dei mezzi d'informazione viene ripetuta la menzogna dell'Occidente che si batte per estendere la democrazia al resto del mondo. Dimenticando l'Iraq, l'Afghanistan, la Libia e il Kossovo. Si vuole imporre l'idea che non esista altro modo di porre fine alla guerra se non la vittoria militare di uno dei due contendenti e che l'Italia non possa far altro che continuare a inviare armi, limitandosi a invocare una soluzione diplomatica dai contorni indefiniti".
"Noi pensiamo - sottolineano i firmatari - che l'Italia debba manifestare in ogni modo la sua solidarietà al popolo ucraino abbandonando, però, qualunque partecipazione alle operazioni belliche". Di qui l'invito a seguire l'esempio del Movimento in Francia, usando "il cammino come strumento di Pace" e costruendo "una staffetta dell'umanità che parta da Aosta, Bolzano e Trieste fino a Lampedusa".
Quella di domenica 7 maggio è stata "una bella giornata di mobilitazione. 4mila chilometri in Italia coperti da una staffetta che si passa il testimone della bandiera della pace di tappa in tappa".
Un'iniziativa a cui hanno aderito in tantissimi fra pollici, intellettuali, attivisti, persone comuni, coprendo molte tappe da Roma a Tivoli fino a Caprarola nel viterbese e altri tratti di Francigena. "Una bellissima mobilitazione affinché possa essere finalmente l'iniziativa diplomatica a prendere il sopravvento sulle armi". Così in un comunicato stampa ha fatto sapere Massimiliano Smeriglio, eurodeputato S&D.
"Continuare a spendere ed investire in armi serve solo a costruire un futuro più insicuro. La verità che tutti dobbiamo vedere è una sola: se vogliamo la pace dobbiamo preparare la pace. E da oggi lo faremo tutti insieme con maggiore convinzione". Così si è espresso il capogruppo Alleanza Verdi Sinistra in consiglio regionale, Claudio Marotta che questa mattina ha partecipato pure lui a Roma alla staffetta dell'umanità.
"Dopo oltre un anno di guerra in Ucraina, questa staffetta dell'umanità ha legato l'Italia intera per lanciare un messaggio chiaro: basta alla guerra, stop all'invio ulteriore di armi, è arrivato il momento che l'Europa diventi il cuore di una mediazione diplomatica internazionale tra Ucraina e Russia. Nella Capitale e in tante altre città abbiamo deciso di marciare tutti uniti in questa staffetta, dal Nord al Sud del nostro Paese, sotto la bandiera arcobaleno ovvero quella della pace. Non possiamo arrenderci al bollettino odierno di attacchi e soprattutto di morti, vogliamo riaccendere la speranza. L'unica vittoria possibile è quella della pace sulla guerra".
"Sono a Lampedusa per l'ultima tappa della Staffetta della Pace. E ho avuto il privilegio di portare la bandiera della Pace dentro il Centro di accoglienza dove si concluderà simbolicamente la Staffetta che unisce l'Italia da qui ad Aosta. Migliaia di pacifisti, personalità e non solo, che hanno assunto l'iniziativa per dire semplicemente che la Pace si può costruire soltanto fermando le armi" così ha scritto su Facebook Franco Mari dell'Alleanza Verdi Sinistra e che ha partecipato alla Staffetta dell'Umanità.
michelesantoro.it
"Fatto l'ultimo chilometro siamo entrati nell'hotspot di Lampedusa. Oggi è accaduto qualcosa, - ha proseguito il parlamentare rossoverde - migliaia di persone hanno partecipato alla staffetta per la Pace, otto tappe, da Aosta all'ultimo lembo d'Italia nel bel mezzo del Mediterraneo. Il simbolo della Pace, la bandiera di tutti i colori, è entrata nel luogo di prima accoglienza per migranti più conosciuto d'Europa. Queste donne e questi uomini fuggono dalle crisi che noi alimentiamo, hanno come unica colpa quella di essere nati dalla parte sbagliata del mondo. Ma qui, oggi, plasticamente, si sono incontrate due grandi questioni del nostro tempo: Pace e migrazioni. Un'altra visione del mondo a partire dalla necessità di fermare le armi e dal diritto delle persone a spostarsi. Futura Umanità".