(Sea-Eye Twitter)
Da lunedì sera non si hanno notizie dei circa 50 migranti a bordo di un’imbarcazione che aveva segnalato la sua posizione al largo della Libia al servizio Alarm Phone, un call center informale gestito dalla ong Watchformed.
Dove sono? Ieri sera alle 22.00 CEST circa 50 persone inclusi uomini, donne e bambini su una barca vicino alla #Libia hanno chiamato l’Alarm Phone. Ci hanno mandato la posizione GPS ma la comunicazione è stata interrotta. Siamo riusciti a ricontattarli solo una volta, alle 22.02. pic.twitter.com/BAmCDkrlJL
— Alarm Phone (@alarm_phone) 2 aprile 2019
Alarm Phone ha spiegato attraverso un tweet che intorno alle 22, subito dopo aver ricevuto la chiamata, ha provato a segnalare la posizione dell’imbarcazione alla cosiddetta guardia costiera libica senza però riuscirci. Alarm Phone ha allora contattato il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (Mrcc) di Roma, che ha fornito un numero di telefono della cosiddetta guardia costiera libica che Alarm Phone aveva già provato a raggiungere senza successo. In seguito la Guardia costiera italiana ha confermato in un comunicato che i libici avevano recepito le informazioni "per le successive azioni di competenza".
I libici però smentiscono la versione di Alarm Phone. "La segnalazione era incompleta, non possiamo fare nulla quando si tratta di un'allerta mancata e incompleta - ha risposto all'Ansa l'ammiraglio Ayob Amr Ghasem, il portavoce della Marina Libica -. Abbiamo ricevuto un'allerta da parte italiana in base alla quale il gommone si sarebbe trovato 45 miglia a est di Zuwara e che gli italiani avevano ricevuto una richiesta di soccorso senza alcuna altra informazione. Abbiamo deciso di non rispondere a richieste illusorie e incomplete". Per questo, dice ancora l'ammiraglio, nessuna motovedetta è salpata da Tripoli, mentre è stato chiesto alle piattaforme petrolifere al largo della costa di inviare i propri rimorchiatori per perlustrare la zona.
Il dato certo è che al momento del barcone non c'è alcuna traccia, come dimostrano le ricerche a vuoto che per tutto il giorno ha effettuato l’unica nave civile attiva per il soccorso di migranti nel Mediterraneo, gestita dalla ong tedesca Sea-Eye, la Alan Kurdi, che aveva cercato di raggiungere l’ultima posizione conosciuta dell'imbarcazione con a bordo le 50 persone ancora disperse.