mercoledì 22 agosto 2018
Il regista italiano trionfa a Hollywood. A maggio tornano le Br e assassinano Massimo D'Antona. Padre Pio beato. Il cardinale Martini visita la redazione
Sofia Loren consegna a Roberto Benigni la statuetta dell'Oscar. E' il 21 marzo 1999

Sofia Loren consegna a Roberto Benigni la statuetta dell'Oscar. E' il 21 marzo 1999

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Pochi ne hanno memoria, ma oltre ad essere l’ultimo anno del secolo (o almeno l’ultimo la cui cifra iniziale è l’1, perché se il primo anno del secolo e del millennio successivi sia stato il 2000 o il 2001 è materia di dibattito tra gli specialisti) il 1999 vede irrompere sugli scenari internazionali il movimento No global che si oppone alle strategie neoliberiste. Nel dicembre si svolge a Seattle la conferenza ministeriale del Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, e il cosiddetto popolo di Seattle dà battaglia. La data di nascita della contestazione viene convenzionalmente fatta risalire al 30 novembre, poi rapidamente dalla costa occidentale degli Usa i no global sbarcano in una Europa che si crogiola nella certezza di aver superato tutti i suoi problemi essendosi data già dal 1° gennaio una moneta unica, anch’essa convenzionale perché fisicamente l’avremo in tasca solo dal 2002. La parità per l’Italia è 1 euro uguale 1.936,27 lire. Confindustria piagnucola: cambio sfavorevole, l’export soffrirà.

Se c’è chi piagnucola, c’è chi piange davvero, come i serbi sotto i bombardamenti. Gli aerei della Nato dal 24 marzo martellano le posizioni dell’esercito di Belgrado e la stessa capitale, 78 giorni di incursioni senza mandato Onu con il pretesto formale di mettere fine alla repressione ai danni del Kosovo. Una missione umanitaria, insomma, e l’Italia fa la sua parte, naturalmente, da buona alleata. Anche di tutto questo chi si ricorda più a 19 anni di distanza?

Non ci fossero stati i bombardamenti su Belgrado, i giornali del 25 marzo avrebbero dedicato pagine su pagine alla tragedia che alle 10.30 del giorno precedente ha avuto per teatro la galleria del Monte Bianco. Dentro quel budello lungo undici chilometri l’incendio accidentale di un autotreno belga proveniente dal versante francese provoca un rogo incontrollabile che impegnerà le squadre di soccorso per 53 ore: ci saranno 39 morti e danni ingenti alle strutture della galleria che resterà chiusa per molti mesi. Il dramma trova limitato spazio sui media che hanno le antenne puntate sulla Serbia, tanto che le bombe che si prendono la precedenza su tutto spengono perfino gli echi festaioli del trionfo di Roberto Benigni a Hollywood. Qui il 21 marzo il suo film "La vita è bella" ha guadagnato ben tre Oscar.

Altre tragedia, altri lutti. Il 17 agosto un terremoto di intensità devastante si abbatte sul settore nord-occidentale della Turchia. Davanti al panorama di distruzioni si parla subito di 20 mila morti, che alla fine risultano quasi 40 mila. I danni materiali sono incalcolabili. L’intero Paese rimane per molte ore senza elettricità.

Tre mesi dopo, l’11 novembre, poco prima dell’alba, tocca all’Italia piangere dei morti. A Foggia collassa su se stesso un edificio di sei piani, un complesso di 26 appartamenti dove vivono 71 persone. I corpi senza vita faticosamente recuperati saranno 67, le perizie ordinate dalla magistratura accerteranno che causa prima del disastro era stata la qualità dei materiali usati per la costruzione dell’immobile negli anni del boom. Cemento troppo povero, più sabbia che cemento.

Per non farsi mancare niente l’Italia del 1999 deve fare i conti anche con un rigurgito di terrorismo brigatista: il 20 maggio, a pochi passi dalla sua abitazione romana, viene assassinato il professor Massimo D’Antona, consulente del Ministero del lavoro. Le Br vogliono far sapere che ci sono ancora; Carlo Azeglio Ciampi, eletto alla presidenza della Repubblica il 14 maggio, esprime in un suo messaggio la costernazione e l’esecrazione del Paese.

C’è ancora altro da ricordare. Un referendum in materia elettorale che fallisce per mancanza del quorum (18 aprile), l’insediamento di Romano Prodi alla presidenza della Commissione europea (17 settembre), il varo del secondo governo D’Alema (22 dicembre). A Mosca Vladimir Putin subentra a Boris Eltsin alla presidenza della Russia (31 dicembre).

Riguardo al Papa, che aprirà la Porta Santa in San Pietro la vigilia di Natale per l’avvio del Giubileo del 2000 (un evento di risonanza davvero ecumenica) importante è stato il suo pellegrinaggio apostolico compiuto in India e in Georgia tra il 6 e il 9 novembre, tappa di rilievo nel rafforzamento del dialogo con le altre confessioni cristiane e la altre religioni. Significativo il gesto che Giovanni Paolo II ha compiuto il 2 maggio presiedendo personalmente in San Pietro la cerimonia di beatificazione di un umile frate cappuccino, Pio da Pietrelcina, Padre Pio, la cui canonizzazione seguirà di lì a poco, il 26 giugno 2002. Avvenire dell’anno 1999 ricorderà una gradita visita in redazione, quella effettuata il 30 aprile dal cardinale arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini. Cordialissimo l’incontro con i vertici aziendali, i giornalisti e il personale poligrafico.

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