sabato 25 aprile 2015
​Il capo dello Stato a Milano: la Liberazione pietra angolare della nostra storia. Centinaia in piazza a Milano
Che cos'è il 25 aprile di Ferdinando Camon
«Io, sopravvissuto a 8 lager di Hitler» / VIDEO (Vincenzo Grienti, Tv2000)
COMMENTA E CONDIVIDI
Nelle celebrazioni del 25 aprile "non c'è nulla di retorico", si tratta "della festa della libertà di tutti, una festa di speranza". Lo ha detto il presidente della Repubblica Mattarella nel corso di un'iniziativa al teatro Piccolo di Milano sui 70 anni dalla Liberazione. "Nel Paese sono convinto che si sia formata una memoria condivisa" ha detto parlando della resistenza come di una "pietra angolare della nostra storia". La Festa della Liberazione ha sottolineato Mattarella "è un incitamento a tenere la schiena dritta". "La rivolta morale del nostro popolo contro gli errori della guerra e le violenze del nazifascismo non è un esercizio da affidare saltuariamente alla memoria. Stiamo parlando del fondamento etico della nostra nazione", ha detto il presidente della Repubblica aggiungendo poi un monito agli italiani affinché si facciano portato di quella memoria: "la democrazia non è conquistata una volta per tutte, ci è stata trasmessa e dobbiamo saperla trasmettere alle altre generazioni future". La Costituzione "non è solo un insieme di norme", è "il cuore e il cervello" del nostro Paese ha aggiunto. Nel suo discorso dal palco del Piccolo Mattarella ha affrontato anche temi di attualità come il diritto al lavoro, definito "la priorità delle priorità", un impegno che deve unire l'Italia per fare in modo che si possa "ricomporre le fratture sociali". Poi l'affondo sulle responsabilità dell'Europa nelle stragi del Mediterraneo: "Il nostro mare è diventato il sacrario delle vite e delle speranze stroncate di centinaia di donne, uomini, bambini, in fuga dalla guerra, dalla persecuzione, dalla fame" ha detto. "La nostra Europa si gioca la sua credibilità: senza solidarietà non è Europa", ha aggiunto. ​Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto la corona d'alloro all'Altare della Patria per la cerimonia ufficiale del 70/o anniversario della Liberazione. Ad accogliere il capo dello Stato, salutato dalle Forze Armate in picchetto d'onore, c'erano il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e il presidente della Corte Costituzionale, Alessandro Criscuolo. Tra i presenti anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il prefetto di Roma, Franco Gabrielli e il questore della capitale, Nicolò Marcello D'Angelo.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: