venerdì 14 settembre 2018
Benedetto XVI pellegrino nel lager nazista ricorda l'orrore. A Verona il Convegno ecclesiale nazionale. Al Quirinale arriva Napolitano
Benedetto XVI varca da solo il cancello d'ingresso del lager nazista di Auschwitz (Ansa/S.Grygiel)

Benedetto XVI varca da solo il cancello d'ingresso del lager nazista di Auschwitz (Ansa/S.Grygiel)

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Trasloco al Quirinale: da parte degli italiani l’anno 2006 verrà ricordato anche per questo, non soltanto per il trionfo ai mondiali di calcio di Berlino contro la Francia. Un trasloco dunque; anzi, un annuncio di cambio di inquilino dopo le previste dimissioni di Carlo Azeglio Ciampi che uscirà di scena il 15 maggio. Stavolta il mondo della politica affretta i tempi e già il 10 maggio sceglie in anticipo il nuovo capo dello Stato nella persona di Giorgio Napolitano, il primo ex comunista (nonché esponente di punta dell’ala migliorista del Pci) a diventare presidente della Repubblica, segno che davvero un’epoca si è chiusa e tanti steccati sono caduti. Napolitano ha appena giurato e subito deve affrontare un problemino di non poco conto: assegnare l’incarico di formare un nuovo governo.Sciolte da Ciampi le Camere l’11 febbraio con undici settimane di anticipo sulla scadenza naturale, l’Italia è andata al voto il 9 e 10 aprile. Al Consiglio permanente della Cei del 20 marzo il presidente cardinale Ruini ha indicato nella vita, nella famiglia e nel matrimonio i contenuti e i valori irrinunciabili ai quali dovrà ispirarsi l’elettorato cattolico. A urne chiuse il conteggio delle schede si rivela assai problematico, tanto che tra infinite polemiche e sospetti di brogli bisogna attendere parecchio per conoscere i risultati definitivi. La spunta la coalizione di centro-sinistra guidata da Romano Prodi, l’Unione, erede del vecchio Ulivo. La spunta in verità con un certo affanno perché al Senato l’Unione può contare solo su due voti di maggioranza rispetto alle formazioni che fanno capo a Silvio Berlusconi. Comunque Prodi ha vinto, Napolitano gli conferisce l’incarico il 15 maggio e il 23 il nuovo esecutivo ottiene la fiducia del Senato dopo quella della Camera. Les jeux sont faits. Il 28 maggio la tornata di elezioni amministrative che coinvolgono 20 milioni di italiani offre una sostanziale conferma dell’orientamento espresso alle politiche. Il 26 giugno un referendum boccia il progetto di riforma costituzionale elaborato dal precedente governo di centro-destra. Avanti come prima.

Cos’altro è meritevole di essere segnalato di questo 2006? Abbiamo detto di un trasloco al Quirinale, ma per restare nella Città Eterna vale la pena di fare cenno di un evento analogo che avviene a poca distanza dal Colle, appena al di là del Tevere, nei palazzi del Vaticano. Papa Ratzinger vive una stagione di intensa attività apostolica: il 28 maggio si è recato in pellegrinaggio – lui, tedesco – al lager nazista di Auschwitz per chiedere perdono degli orrori di un passato che mai nessuno dimenticherà; a luglio è volato a Valencia, in Spagna, per l’Incontro mondiale delle famiglie; il 1° settembre è stato pellegrino alla basilica del Volto Santo di Manoppello, in Abruzzo; tra il 9 e il 14 settembre è tornato nella sua Monaco, è andato al santuario di Altoetting e poi a Ratisbona, dove il giorno 12 tiene un’allocuzione al mondo della cultura, un discorso accolto polemicamente da chi si limita a valutazioni superficiali dei pronunciamenti papali. Bene, ma questo che c’entra con il trasloco nei Sacri Palazzi di cui dicevamo? Per il subentro occorre aspettare il 15 settembre, quando il cardinale Tarcisio Bertone, già arcivescovo di Vercelli e poi di Genova, prende il posto del cardinale Angelo Sodano quale segretario di Stato di Sua Santità. Tra il 16 e il 20 ottobre si terrà a Verona il quarto Convegno ecclesiale nazionale, gli stati generali della Chiesa italiana, e Benedetto XVI non mancherà di intervenire e di celebrare una Messa solenne allo stadio Bentegodi. Alcune settimane dopo Avvenire allega al numero del 2 dicembre l’inserto Una speranza per l’Italia. Diario di Verona con gli interventi e i documenti dell’incontro nella città scaligera.

Trattando dell’anno in questione non possiamo evitare di far memoria delle Olimpiadi invernali organizzate a Torino e dintorni tra il 10 e il 26 febbraio: 5 ori e 6 bronzi per i nostri atleti, ma nessun podio nelle discipline alpine. Non abbiamo più una valanga azzurra.

Dall’estero: il 4 gennaio il premier israeliano Ariel Sharon è colpito da una grave emorragia cerebrale; il 5 febbraio a Trebisonda, sulla costa turca del Mar Nero, il sacerdote italiano Andrea Santoro è ucciso da uno squilibrato; l’11 giugno il terrorismo fa 209 vittime tra i passeggeri della Western Railway di Mumbai, India; il 10 dicembre si spegne Augusto Pinochet, l’uomo del golpe cileno del 1973; il 30 dicembre viene giustiziato a Baghdad il raìs iracheno Saddam Hussein. In Italia il mondo del giornalismo e della cultura ha pianto il 15 settembre la scomparsa di Oriana Fallaci. Il 2 dicembre il Paese accoglie con sollievo il rientro del nostro contingente dall’Iraq.

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