Con la visita di papa Francesco, ieri mattina, alla Basilica di Santa Maria Maggiore, si può dire che si è chiusa "ufficialmente" la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. Una settimana intensa, entusiasmante, in cui come scrive oggi l'inviato Francesco Ognibene su Avvenire (leggi qui), i ragazzi «hanno sognato in grande». Sulla porta di casa o in parrocchia ritroviamo «non i reduci di una "bella esperienza", ma i cercatori del futuro di tutti». Le domande che hanno infilato nello zaino alla partenza ora sono diventate attese. «Ascoltiamoli, perché dentro ricordi di giorni indimenticabili c’è il loro desiderio che sia tutto vero, che non si sono illusi nell’intuire di poter essere felici aprendosi agli altri, con la vita diventata dono, non più un girare in tondo ma un viaggio con sorprese serie e liete a ogni angolo. Il Papa li ha chiamati tutti – il suo todos! resterà il marchio di questa Gmg, come nota uno dei podcast firmati per Avvenire daIlaria Solaini – a uscire dalla rassegnazione, ad alzarsi e mettersi in viaggio, senza scoraggiarsi per errori e fallimenti. Sì, questo viaggio dei giovani che si sta concludendo ci riguarda più di quanto pensiamo. Potremmo forse capire che adesso la loro Giornata può cominciare anche per noi».