Raccontare tre volte la stessa storia, eppure non ripetersi mai. Anzi, sorprendere di continuo il lettore, che a pagina 80 credeva di aver compreso tutto e invece riparte, e ogni volta scopre che un’altra verità era più in profondo. È questa la delicata magia di Il vento soffia dove vuole, l’ultimo romanzo di Susanna Tamaro (Solferino, pagine 240, euro 17,00), in libreria dal 6 ottobre, trent’anni dopo quel Va’ dove ti porta il cuore che la rese famosa e tra le autrici italiane più tradotte nel mondo. L’unico personaggio presente nel romanzo epistolare, Chiara, approfitta di sette giorni di solitudine invernale per scrivere tre lettere, la prima alla figlia adottiva Alisha, innatamente spirituale e ora in viaggio con il fidanzato tra i bianchi silenzi della Finlandia, la seconda alla figlia naturale Ginevra, problematica e scontenta, fuggita con le amiche nella mondana Cortina, l’ultima al marito Davide, uomo solido e trasparente come i ghiacci che è andato a scalare. Una trama affascinante nella recensione della nostra Lucia Bellaspiga.