Educare un bambino a seguire una dieta varia ed equilibrata significa porre le fondamenta per avere, domani, un adulto forte e sano. Già, perché le abitudini acquisite durante l’infanzia e l’adolescenza condizionano profondamente il nostro comportamento alimentare anche in età adulta. Per questo è determinante il ruolo dei genitori, che anche a tavola sono veri e propri modelli per i figli. Un compito educativo non sempre facile per mamme e papà, alle prese con i capricci dei più piccoli, l’avversione verso cibi nuovi, fame eccessiva o inappetenza. Spesso poi c’è anche chi si sente preoccupato nel proporre a bambini e ragazzi le diete adottate, come quella vegetariana o vegana. E, sullo sfondo, incombono sempre più diffusi, i disturbi alimentari di cui sono vittime i nostri figli adolescenti. Ecco perché è sempre più importante un approccio corretto al cibo e diventa quindi fondamentale orientarsi allora tra tante scelte possibili per garantire ai bambini quella più corretta.Un aiuto viene dal testo, appena pubblicato
, Enciclocibopedia. Scopri tutto ciò che mangiamo, nato dalla collana Il Cucchiaino d’Argento (Editoriale Domus), che da anni si rivolge ai più giovani e alle loro famiglie con opere dedicate alla cultura del cibo. “I genitori sono sempre più sensibili al tema dell’educazione alimentare e molto attenti a quello che mettono nei piatti dei loro figli, proprio per questo sono spesso disorientati”, osserva Tatjana Pauli, direttrice editoriale de Il Cucchiaio d’Argento. La struttura del libro è pensata come una
road map che tratta della funzione dell’apparato digerente e del concetto della piramide alimentare, per passare poi in rassegna i vari Gruppi Alimentari: acqua, verdura, frutta e cereali, e poi latte, uova, carne e pesce. “Questo volume è pensato per creare sempre maggiore consapevolezza sui cibi”, chiarisce la responsabile, “per promuovere una cultura vicina alla sostenibilità e sempre più lontana dagli sprechi alimentari”. Una questione, quella delle perdite e degli sprechi alimentari, di grande criticità, come testimonia la Giornata internazionale istituita dalle Nazioni Unite che si è tenuta di recente. Un allarme che coinvolge anche i nostri nuclei familiari. Basti pensare che è aumentata del 50% la tendenza a gettare il cibo da parte dele famiglie italiane. Un dato che emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio Waste Watcher International. I numeri che lo studio restituisce sono preoccupanti: lo spreco domestico in Italia è pari a 2,132 milioni di tonnellate, lievitato del 32,6% in soli due anni. Una tendenza in continuo aumento, nonostante sempre più famiglie facciano fatica ad arrivare alla fine del mese con i sacchetti della spesa pieni. Il monitoraggio dell’Osservatorio rivela innanzitutto chi spreca di più: risulta che il comportamento sia più diffuso al Centro e al Sud, con il 9% in più rispetto alla media nazionale, mentre il Nord è relativamente più virtuoso, con un meno 11%. Considerando l’aumento della popolazione italiana in condizioni di povertà alimentare (6 milioni, pari al 10% degli italiani, secondo i dati Caritas, Istat), si calcola che con i 4,26 miliardi di pasti sprecati si potrebbe dar da mangiare a ben 3,89 milioni di persone, più della metà dei poveri alimentari.