Chiesa

Vaticano. I funerali di Benedetto XVI, Francesco: «Che la tua gioia sia perfetta»

I.Sol. giovedì 5 gennaio 2023

È morto il 31 dicembre 2022 il papa emerito Benedetto XVI, aveva 95 anni, e si era dimesso nel 2013 dopo un pontificato durato 8 anni. Oggi 5 gennaio ha avuto luogo il funerale in Vaticano: la cronaca.

Papa Francesco nella Messa esequiale: «Benedetto, che la tua gioia sia perfetta!»

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“Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”. Si è conclusa con queste parole l’omelia di Papa Francesco per i funerali del Papa emerito Benedetto XVI, in una piazza San Pietro gremita di fedeli fino all’inverosimile.

L’omelia è tutta dedicata alle ultime parole pronunciate sulla Croce, “il suo ultimo sospiro – ha esordito il Papa –, capace di confermare ciò che caratterizzò tutta la sua vita: un continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che lo spinsero a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli”. “Il Signore, aperto alle storie che incontrava lungo il cammino, si lasciò cesellare dalla volontà di Dio, prendendo sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore”, ha spiegato il Papa: ”’Guarda le mie mani’, disse a Tommaso, e lo dice ad ognuno di noi. Mani piagate che vanno incontro e non cessano di offrirsi, affinché conosciamo l’amore che Dio ha per noi e crediamo in esso”.

“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” – ha proseguito Francesco citando le ultime parole di Gesù – è l’invito e il programma di vita che sussurra e vuole modellare come un vasaio il cuore del pastore, fino a che palpitino in esso i medesimi sentimenti di Cristo Gesù. Dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito: ‘Tu mi appartieni… tu appartieni a loro’, balbetta il Signore; ‘tu stai sotto la protezione delle mie mani, sotto la protezione del mio cuore. Rimani nel cavo delle mie mani e dammi le tue’. È la condiscendenza di Dio e la sua vicinanza capace di porsi nelle mani fragili dei suoi discepoli per nutrire il suo popolo e dire con Lui: prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo che si offre per voi. Dedizione orante, che si plasma e si affina silenziosamente tra i crocevia e le contraddizioni che il pastore deve affrontare e l’invito fiducioso a pascere il gregge”.

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“Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità”, l’esempio scelto dal Papa: “In questo incontro di intercessione il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare. Fecondità invisibile e inafferrabile, che nasce dal sapere in quali mani si è posta la fiducia. Fiducia orante e adoratrice, capace di interpretare le azioni del pastore e adattare il suo cuore e le sue decisioni ai tempi di Dio: ‘Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza’. Dedizione sostenuta dalla consolazione dello Spirito, che sempre lo precede nella missione: nella ricerca appassionata di comunicare la bellezza e la gioia del Vangelo, nella testimonianza feconda di coloro che, come Maria, rimangono in molti modi ai piedi della croce, in quella pace dolorosa ma robusta che non aggredisce né assoggetta; e nella speranza ostinata ma paziente che il Signore compirà la sua promessa, come aveva promesso ai nostri padri e alla sua discendenza per sempre”.

“Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita”. Così il Papa, nella parte finale dell’omelia per i funerali del Papa emerito, si è riferito a Joseph Ratzinger, in un’omelia tutta incentrata sulle ultime parole pronunciate da Gesù sulla Croce, ascoltate ne Vangelo letto poco prima: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.

Poi la citazione di San Gregorio Magno: “In mezzo alle tempeste della mia vita, mi conforta la fiducia che tu mi terrai a galla sulla tavola delle tue preghiere, e che, se il peso delle mie colpe mi abbatte e mi umilia, tu mi presterai l’aiuto dei tuoi meriti per sollevarmi”.

La gratitudine di Francesco: «Siamo qui con il profumo della gratitudine e l'unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l'amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione
che egli ha saputo elargire nel corso degli anni»

“È la consapevolezza del Pastore che non può portare da solo quello che, in realtà, mai potrebbe sostenere da solo e, perciò, sa abbandonarsi alla preghiera e alla cura del popolo che gli è stato affidato”, il commento di Francesco: “È il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi è stato suo pastore. Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: ‘Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito’”.

IL TESTO DELL'OMELIA

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Papa Francesco sul sagrato e la processione dei concelebranti

Con l’arrivo di papa Francesco sul sagrato della Basilica vaticana, in carrozzella, e il contemporaneo svolgimento della processione dei concelebranti – cardinali, arcivescovi, vescovi, sacerdoti, patriarchi – dall’interno della basilica alle postazioni ai lati del palco papale, è cominciata la Messa esequiale per il Papa emerito, Benedetto XVI, in una piazza San Pietro gremita fin dalle prime ore del mattino.

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Presente anche la delegazione italiana, guidata dal presidente Sergio Mattarella che siede accanto al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

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Campane a morto e bara in piazza San Pietro per la recita del Rosario

Alle 8.50 in punto, come da cerimoniale, la bara di cipresso con le spoglie del Papa emerito Benedetto XVI è stata trasportata dalla basilica sul sagrato dai sediarii, i Gentiluomini di Sua Santità.

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Dalla piazza, già piena, e dai cardinali, vescovi e sacerdoti presenti è partito subito un caloroso applauso, che si è ripetuto più volte, e in particolare quando monsignor Georg Gänswein, segretario particolare del Papa emerito, ha adagiato e aperto il Vangelo sulla bara, deposta al centro del sagrato, e si è inginocchiato per baciarla. Poi la folla di fedeli ha cominciato a recitare il Rosario. Sullo sfondo, il suono delle campane a morto provenienti dalla basilica.

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In fila ai varchi in piazza San Pietro prima della Messa esequiale

Per chi è arrivato a San Pietro dal lato dell’ex Sant’Uffizio, ma anche dal lato opposto di Porta Sant’Anna, il colpo d’occhio è stato quello di una valanga di persone in fila ai varchi verso il colonnato. Uno “spettacolo” cominciato già alle prime ore del mattino, con pellegrini e fedeli in paziente attesa dell’apertura della piazza. I posti a sedere nella piazza sono tutti occupati. Come si sono svolti i funerali di Benedetto XVI

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I funerali di Benedetto XVI sono stati presieduti da papa Francesco. Il precedente storico. I funerali di un Papa celebrati dal successore: Pio VI e Pio VII

Mentre a celebrare è stato il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re. Va ricordato che sono stati accreditati oltre mille giornalisti, saranno 3.700 i sacerdoti presenti alle esequie. Le delegazioni ufficiali sono quelle dell'Italia e della Germania ma ci saranno, a titolo personale, anche tanti Capi di Stato. Fino a ieri, 200mila persone avevano reso omaggio alle spoglie di Joseph Ratzinger in basilica, superando ogni aspettativa della vigilia.

Il sagrato di San Pietro, dove è cominciata la recita del Rosario alle 9 di questa mattina prima dell'inizio dei funerali di papa Benedetto XVI, era costellato di bandiere e striscioni a ricordare Benedetto XVI e la sua vita a servizio della Chiesa; in uno degli striscioni di gratitudine si leggeva la scritta in tedesco, "Danke Benedikt". Sono stati tantissimi i fedeli tedeschi venuti in San Pietro per l'ultimo saluto a Joseph Ratzinger.

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Il Papa emerito è stato tumulato nelle Grotte Vaticane

Dopo la Messa esequiale, le spoglie del Pontefice emerito sono state trasferite nelle Grotte vaticane, nella tomba che fu di Giovanni Paolo II. È conclusa la traslazione delle spoglie di Benedetto XVI e la tumulazione nel luogo che lui stesso aveva scelto.

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IL VIDEO DELLA MESSA ESEQUIALE AL FUNERALE DI BENEDETTO XVI