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La cantautrice. Federica Abbate: Adesso le mie "Canzoni per gli altri" le canto io

Angela Calvini mercoledì 20 settembre 2023

La cantautrice federica Abbate pubblica il suo primo album "Canzoni per gli altri"

Dopo tante canzoni per gli altri, qualcuna se l’è tenuta per sé, ed ha fatto bene, Federica Abbate, una delle prolifiche e brave autrici del panorama musicale italiano. Una musicista che a soli 5 anni si è avvicinata al pianoforte scoprendo di avere l’orecchio assoluto e che dall’età di 22 anni ha inanellato un successo dopo l’altro. Basti pensare al boom di Roma-Bangkok per Baby K Giusy Ferreri e Nessun grado di separazione per Francesca Michielin, oltre a Combattente per la Mannoia e tantissimi altri fino ad avere ben tre brani in gara allo scorso festival di Sanremo Due di Elodie, Un bel viaggio di Articolo 31 e Supereroi di Mr. Rain Ma per Federica Abbate è arrivato il momento di vincere le timidezze, racconta ad Avvenire, e cantare da sé il suo primo album Canzoni per gli altri, disponibile per Carosello Records/ Epic da venerdì 22 settembre su tutte le piattaforme digitali. Con il sogno di andare prima o poi a Sanremo, ma in gara come cantante.

Canzoni per gli altri, composto da 9 tracce, è un “songwriter album” come lo chiama lei in cui convivono sonorità pop e urban mostrando quanto Federica sia una cantautrice versatile e di talento, con una vocalità scura e contemporanea. Per lanciare questo progetto Federica Abbate ha unito ballad, grazie al contributo di Alessandra Amoroso, Ana Mena, Elisa, Francesca Michielin e Matteo Romano, ad atmosfere urban rap con il supporto di Emis Killa, Fred De Palma, Mr.Rain e Nashley e un tocco indie portato da Franco126. «Non era scontato che loro dessero una risposta positiva, invece è stata una cosa meravigliosa, hanno mostrato un lato umano bellissimo. Mi sono sentita legittimata in quanto artista» spiega la cantautrice.

Federica Abbate che porterà la sua nuova musica sul palco in una data speciale, Canzoni Per Gli Altri Live, prodotta da Vivo Concerti. Il live del 26 novembre, a Milano in Santeria Toscana 31, sarà un’occasione unica per apprezzare dal vivo il mix originale di pop e urban proposto nel nuovo progetto discografico della cantautrice. «Scrivere canzoni per gli altri è il motivo per cui mi hanno sempre detto che non avrei potuto scrivere per me e cantare canzoni mie. Creare per altre persone è da sempre stata la mia virtù e il mio stigma, non poteva quindi non esserci un riferimento a ciò nel titolo del mio primo album e nella traccia numero» spiega Federica che per l’apertura del disco ha scelto la voce di Elisa. «Prima c’era stato un Ep, In foto vengo male, in cui non cera nemmeno il mio volto – aggiunge -. Pian pianino ho messo la testa fuori. Federica aveva paura di mostrarsi: intanto è passato un mondo di cose, sono diventata donna, ho fatto esperienze di rottura anche traumatiche che mi hanno formata. E ho pensato: chi se ne importa cosa dicono gli altri, io voglio essere felice e così canto».

Nei brani si declinano gli aspetti più personali e sentimentali della nuova Federica Abbate, che parla di solitudine, di nodi da sciogliere col passato e di ripartenze declinati secondo stili diversi adatti ai suoi compagni di viaggio accomunati dal fil rouge della sua voce contemporanea, «sono maturata ed arrivata a uno stile personale» aggiunge. «E’ sempre stata la mia natura collaborare» spiega la Abbate che nell’album vede anche la firma di Cheope (alias Alfredo Rapetti) «una sorta di padre quasi biologico, lui mi ha formata anche nel modo di comporre i testi ». In Canzoni per gli altri non mi sono posta dei limiti - aggiunge -. Affronto i torni latini con la voce calda di Ana Mena in Scrivimi con la tua voce, più indie con Franco 126 in Tra una canzone e l’altra, viro verso lo urban con Fred Palma ed Emis Killa in Doppio nodo e il giovanissimo Nashley Sorry sino al pop solare con Matteo Romano in Sogni prima di dormire. Deliziosa poi La pioggia prima di cadere con le atmosfere epiche e notalgiche di Mr.Rain. Accanto a lei tante donne «in un disco molto al femminile», da Elisa a Alessandra Amoroso nell’istintiva Grandine, a Francesca Michielin nella riflessiva A capo il mondo scritta con Calcutta.

«Il cantautorato femminile a che punto è? – risponde la Abbate – Quando ho iniziato a 22 anni ero l’unica autrice in mezzo a tanti rapper, ma non ho mai sentito discriminazione. Ultimamente mi confronto con tante scrittrici (prima erano solo maschi), mi capita scrivere con le donne ed è bellissimo, perché le donne hanno una sensibilità particolare quando scrivono per le donne». Il panorama musicale italiano è molto cambiato, spiega questa autrice di successo: «La parola chiave è la contaminazione. 10 anni fa c’era la tipica canzone italiana con le note classiche. Dapprima si è sporcata con l’indie, poi con l’urban. Da quando sono arrivati youtube e spotify è cambiata la fruizione ed è quindi cambiato il genere favorito. Il pop è pieno di contaminazioni: la forma canzone non si è mai persa, il bello è vedere che si è arricchita e rinfrescata».