sabato 19 marzo 2022
Il Museo Galileo di Firenze pubblica un sito con la mappa monumentale del mondo conosciuto realizzata dal frate veneziano. Attraverso le geolocalizzazione è possibile seguire la rotta di Marco Polo
Il mappamondo di Fra Mauro, particolare

Il mappamondo di Fra Mauro, particolare

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Il Mappamondo di Fra Mauro, uno dei più affascinanti prodotti cartografici del Quattrocento, l'originale conservato nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e una copia presso il Museo Galileo di Firenze, da oggi è esplorabile on line.
Disponibile in tre lingue - italiano, inglese e cinese (tradizionale e semplificato) e fruibile in open access, l'edizione digitale è stata interamente realizzata dal Laboratorio Multimediale del Museo Galileo di Firenze.
Il progetto è stato presentato oggi a Venezia in occasione dell'apertura al pubblico di una nuova ala museale della Biblioteca
Nazionale Marciana di Venezia all'interno della quale spicca proprio il nuovo allestimento del Mappamondo di Fra Mauro e altri preziosi cimeli cartografici.
Grazie alla digitalizzazione si potrà "navigare" il mappamondo da qualsiasi dispositivo multimediale. Il sito web, infatti, permette di
esplorare nei dettagli - con foto e video - la ricchissima informazione testuale e grafica del mappamondo, visualizzando i circa
tremila cartigli che descrivono i regni e le province, selezionando mari e fiumi, città e monumenti, strade e itinerari commerciali
terrestri e marittimi.
Il progetto consente di andare oltre il fascino estetico dell'opera e addentrarsi in una lettura oggettivamente difficile per l'osservatore moderno, a partire dalla rappresentazione del mondo capovolta rispetto alla prassi attuale ma motivata dal punto di vista veneziano (così come in volgare lagunare sono le iscrizioni).
Fra Mauro ha delineato l'immagine del mondo appena precedente alle navigazioni dei Portoghesi e degli Spagnoli, integrando la
Geografia di Tolomeo (ca. 100 - ca. 175 d.C.) con i racconti di viaggio di Marco Polo (1254-1324) e Niccolò dè Conti (1395-1469).
Gran parte dei luoghi descritti da Marco Polo, ad esempio, nel progetto digitale sono stati individuati e geolocalizzati sulla mappa
di Google in modo da poter ricostruire l'itinerario di viaggio di Marco, del padre e dello zio. Allo stesso modo è stato visualizzato
l'itinerario di viaggio di Niccolò dè Conti, così come le rotte dei Portoghesi, che poco dopo la redazione del mappamondo furono in grado di raggiungere le Indie via mare, doppiando il Capo di Buona Speranza e collegandosi a una rotta, segnalata da Fra Mauro, che da quell'estremo punto meridionale le giunche cinesi avevano già tracciato fino alle coste dell'India e del Catai.

Il mappamondo di Fra Mauro è stato realizzato nel monastero camaldolese di San Michele in Isola, a Venezia, verso il 1450,
rappresenta un ponte tra le conoscenze geografiche medievali e i progetti di esplorazione e commerciali che avrebbero portato pochi decenni più tardi alla scoperta del Nuovo Mondo e alla circumnavigazione dell'Africa.
Dipinto e istoriato con colori vivacissimi, il mappamondo di Fra Mauro è inscritto in un cerchio di circa due metri di diametro. La
rappresentazione geografica è arricchita da oltre tremila cartigli, moltissimi toponimi e centinaia di immagini di città, templi, strade, navi, oltre a un bellissimo paradiso terrestre miniato da Leonardo Bellini.
Fra Mauro inoltre disegnò una straordinaria e dettagliatissima rappresentazione delle regioni interne dell'Africa. Quella dell'Etiopia, in particolare, rimase insuperata per centinaia d'anni. Fra Mauro si avvalse di carte geografiche che ricevette da monaci etiopi giunti a Venezia, probabilmente per partecipare al Concilio di Firenze (1439-1440), raccogliendone i racconti e le testimonianze. Basandosi su queste notizie raffigurò i regni etiopi ben oltre le latitudini ritenute abitabili da Tolomeo.

Il mondo rappresentato da Fra Mauro risulta avere un diametro di circa 11.500 km, ovvero una circonferenza di circa 36.000 km, un dato che si colloca a metà tra i 33.000 km di Tolomeo (II secolo) e i 40.000 di Eratostene (III secolo a.C.).

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