venerdì 24 agosto 2018
L'artista è scomparso all'età di 91 anni. Per l'uso del colore e di un diffuso senso del fiabesco è considerato il "pittore della fede felice". Numerose le sue opere anche in Italia
Il pittore Arcabas (1926-2018)

Il pittore Arcabas (1926-2018)

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È scomparso Arcabas, pittore celebre e apprezzato per il suo impegno nell'arte sacra e per le sue immagini religiose, come La cena in Emmaus o la Natività. Jean-Marie Pirot, questo il nome di battesimo, è scomparso ieri all'età di 91 anni a Saint-Pierre-de-Chartreuse, nell'Isère, dove viveva dal 1986

La sua fonte principale d'ispirazione è stata la Bibbia, dando vita a un'arte sacra semplice e accattivante, intrisa di un senso fiabesco ma attenta alle istanze del moderno, seppure addolcite; il suo stile era molto apprezzato per l'uso esuberante e festoso del colore, in cui abbondava l'uso - anche simbolico - dell'oro.

Era nato a Trémery il 26 dicembre 1926. Di madre tedesca e di padre francese, Arcabas aveva trascorso l'infanzia a Metz. Durante la Seconda guerra mondiale viene arruolato nell'esercito tedesco, ma riesce a disertare e a rifugiarsi a Parigi, dove frequenta l'École nationale supérieure des beaux-arts e si diploma nel 1949.

L'opera più importante di Arcabas - un nome preso da graffiti disegnati sui muri di Parigi durante le agitazioni studentesche del maggio 1968: «Arc-en-ciel» e «A bas Malraux !» - è il monumentale "Ensemble d'art sacre contemporain": un ciclo didecorazioni per la chiesa de Saint-Hugues de Chartreuse iniziato nel 1953 e terminato nel 1986. Il progetto nacque con il parroco Raymond Truffot, un prete operaio. Arcabas si offrì di decorare la sua chiesa gratuitamente. Saint-Hugues de Chartreuse dal 1984 è diventata Museo Dipartimentale d'Arte Sacra e racchiude una consistente porzione delle opere dell'artista.

Anche in Italia Arcabas ha realizzato opere importanti. Nella chiesa della Risurrezione a Torre dè Roveri (Bergamo) nel 1993‐94 ha eseguito un ciclo di opere dedicate alracconto dei pellegrini di Emmaus, mentre nella Cappella della Riconciliazione di Costa Serina (Bergamo) una monumentale pittura sutela dedicata alla parabola del Figliol Prodigo. Nella chiesa della Trasfigurazione di Mussotto d'Alba (Cuneo) si trova un quadro raffiguranteil volto di Gesù trasfigurato.

Tra le altre opere di Arcabas da segnalare anche le tredici vetrate con scene tratte dal Vangelo di Marco nella chiesa di Notre-Dame-des-Neiges (1990) e i poli liturgici eseguiti per la cattedrale di Saint-Malo e la cattedrale di Rennes.

Dal 1969 al 1972 Arcabas su invito del Consiglio nazionale delle arti del Canada fu professore all'Università d'Ottawa, dove creò "L'atelier collectif expérimental". Al suo rientro in Francia, fondò e diresse l'atelier di arti plastiche “Eloge de la Main” presso l'Università di scienze sociali di Grenoble.

"I giorni senza ispirazione - ha scritto Arcabas - sono quelli bui. Ci ricordano costantemente, come fa l'autore di Ecclesiaste, che tutto è polvere e ritorna alla polvere. Proprio questo fatto uccide ogni forma di gioia e di speranza. Ma a ben vedere, questa realtà nasconde un'altra assiomatica: questa polvere cosmica, più o meno coagulata e assemblata in forme diverse, ha nel suo essere più intimo lo Spirito dell'Universo. Docile e amichevole, questo medium divino può essere condotto lontano, separato e reso diabolico. Ma, catturato nella sua unità innata, porta la chiarezza fosforescente del significato e scorre, così, come un fiume incandescente verso un destino più grande, in una nuova forma nella Creazione. Questa è, per eccellenza, la materia prima, fatta di Terra e Cielo, che viene usata dagli artisti, questi imitatori franchi e aperti, ai quali Dio certamente concede il suo sorriso e la sua tenerezza"."

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