Non sarà un’Italia scintillante, ma almeno è viva e lascia sul campo tracce di personalità. A Lubiana decide Thiago Motta, l’oriundo fortemente voluto da Prandelli. L’1-0 affonda la Slovenia e ci fa prendere il largo nel girone. Cassano prova a ispirare la manovra, ma funziona a intermittenza. La prova collettiva invece è convincente: piace la voglia di imporre il gioco, senza cadere nella passività che storicamente ha quasi sempre marchiato le nostre esibizioni oltreconfine. Questa è un’Italia che finalmente pensa a costruire più che a distruggere: non sempre ci riesce, ma almeno ci prova. Gli sloveni corrono e picchiano, ma gli azzurri assorbono i colpi e sfiorano il gol dopo 7 minuti con una botta di Montolivo intercettata da Handanovic. L’Italia pianta in fretta le tende nella metà campo altrui. In attesa che il genio di Cassano esca dalla lampada sbuca il destro di Pazzini: palo pieno. Buffon sventa un tiro di Koren, la Slovenia ruggisce ma sono i nostri a mettere paura: Cassano potrebbe segnare ma tira su Handanovic. Il portiere fa miracoli, parando prima in tuffo su Mauri e poi di piede su Aquilani. La Slovenia resta però velenosa: Ljubjiankic spaventa Buffon centrando l’incrocio. L’Italia suda freddo e colpisce a un quarto d’ora dalla fine: il diagonale di Thiago Motta fa secco Handanovic e regala i tre punti a Prandelli.