Lorenzo Radice ideatore e fondatore dell’Accademia Scherma Milano / Lorenzo Radice - undefined
«Guadagno molto meno di prima, ma sono molto più felice». Così Lorenzo Radice, 53 anni, fondatore insieme a sua sorella Laura, a Leonardo Dandolo e a Luca Tagliabue dell’Accademia Scherma Milano, risponde a chi gli chiede se abbia rimpianti riguardo all’avventura che ha intrapreso nel 2018. « L’idea è nata nel 2013 - racconta il presidente, vincitore di due titoli italiani a squadre nella spada - dopo alcuni anni difficili, anche a causa del morbo di Alzheimer di mia madre, ho deciso di fare il Cammino di Santiago. Lì, dopo l’Alto do Poio, in Galizia ho avuto una folgorazione. Dovevo ritornare alla scherma». « Non è stato facile – prosegue Lorenzo - quando mi ero ritirato l’avevo fatto in maniera decisa. Nel 2014, dopo un anno, mi sono convinto e ho cominciato ad allenare i ragazzi in carrozzina, decidendo poi di intraprendere il percorso per diventare maestro». Nel 2017 un altro evento cambia la storia di Radice. «Facevo il manager – spiega – e trovandomi coinvolto in una ristrutturazione aziendale, ho deciso che non avrei più mandato un curriculum e mi sono messo a lavorare per creare un’associazione dove tutti potessero fare scherma, un progetto su cui a suo tempo mi ero confrontato con mio padre».
Nel luglio 2018 nasce ufficialmente la società sportiva, a settembre co-mincia l’attività con due schermidori in carrozzina e sei non vedenti e nemmeno un anno dopo, il 14 maggio 2019 viene inaugurata la palestra dell’Accademia nel quartiere Isola, dopo che i ragazzi si erano allenati per un periodo in una sala da ballo di un circolo Arci ( «il gestore non ha voluto l’affitto, già concordato, perché riconosceva il nostro impegno» ricorda commosso). « Per acquistarla e ristrutturarla – dice Lorenzo – abbiamo investito i nostri risparmi, ma nemmeno un anno dopo scoppia la pandemia. Siamo stati tra i primi a inventarci le lezioni di scherma online. Ogni giorno, anche chi aveva pagato solo per una lezione a settimana, poteva seguire i nostri corsi. Le armi però erano tutte in accademia, così ognuno per allenarsi si arrangiava con quello che aveva, come righe e mestoli ». Dopo la riapertura una crescita costante. «Ora i tesserati sono circa 260 – spiega Lorenzo Radice – tra di loro ci sono 10 atleti in carrozzina, 10 ipo o non vedenti, 10 con disabilità cognitiva». Al di là dei numeri quello che colpisce è la filosofia dell’Accademia. «A me piace dire che non siamo migliori, ma diversi – argomenta il presidente – in palestra abbiamo sia atleti di alto livello, sia persone che hanno una disabilità così grave da non poter essere classificati e dunque gareggiare. Chiediamo ai ragazzi normodotati di allenarsi anche da seduti o da bendati, perché se ti metti nei panni dell’altro, impari a comprenderlo e accettare la sua diversità».
Un approccio diverso anche alle gare. « Non obblighiamo nessuno a competere – afferma Radice – se uno non se la sente di andare in pedana, non ci va. Gli spieghiamo quello che comporta la gara e la competizione e poi lui sceglie». Una filosofia inclusiva che è il filo conduttore delle tante attività che si svolgono nella palestra del quartiere Isola. « Abbiamo tra gli altri il corso per le donne operate di tumore al seno - racconta il presidente – nato da un corso pre-Covid organizzato dalla Federscherma e un percorso di ginnastica dolce rivolto a persone con Alzheimer e ai loro caregiver, tenuto da mia sorella Laura». Una società, con nove persone con contratti di lavoro, che collabora con diverse realtà di Milano e hinterland su specifici progetti. «Siamo i responsabili dei corsi di scherma della Bebe Vio Academy – spiega Radice – lavoriamo tra gli altri con Fondazione don Gnocchi, con Cascina Biblioteca dove due volte a settimana al Centro Socio-Educativo tengo un corso a più di 25 persone, abbiamo lavorato con i minori del Carcere Beccaria e da quest’anno abbiamo anche un corso al CTO dell’Ospedale Gaetano Pini, nel reparto lesioni midollari». La società, che tra il 4 e il 6 ottobre organizzerà un workshop e un torneo internazionale di scherma non vedenti a Milano, guarda avanti. « Da settembre – conclude Lorenzo Radice – avremo un pulmino per il trasporto per persone disabili che può tenere fino a tre carrozzine. Servirà per andare a prendere a casa tutti coloro che, volendo frequentare i nostri corsi, hanno difficoltà a raggiungerci. Sul lungo periodo vorremmo crescere i ragazzi che ora hanno tra i 16 e i 18 anni affinché possano diventare tecnici e con la loro sensibilità alimentare l’Accademia».