martedì 6 febbraio 2024
Il cantante rivelazione dello scorso Festival, in gara con "Due altalene". "Brano nato dalla storia di un padre che ha perso due figli. "Supereroi" mi ha portato tanto affetto e due volte in Vaticano"
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«Ho cantato in Vaticano due volte l’anno scorso, a giugno in piazza San Pietro e poi lo scorso novembre in Aula Nervi per la Giornata mondiale dei bambini per 7000 ragazzini entusiasti. Papa Francesco ha fatto suo ingresso in sala sulle note di Supereroi, è stato un momento magico, incredibile». Ancora non riesce a crederci Mr.Rain, al secolo Mattia Balardi, la rivelazione del Festival di Sanremo 2023. La sua Supereroi è partita dall'Ariston per un viaggio che è arrivato lontano e sulla strada ha incontrato, oltre al terzo posto del Festival, anche quello per la canzone più venduta dello scorso anno, cinque dischi di platino, 300 milioni tra stream e visualizzazioni, le zone alte delle classifiche. E anche una traduzione in spagnolo.

«L’avevo scritta per raccontarmi e raccontare un periodo duro, sfruttando la musica per non sentirmi più solo: e mi ha cambiato la vita - racconta l'artista bresciano un anno dopo in gara ora a Sanremo con il brano Due altalene, portate fisicamente in scena ieri sera all’Ariston -. È servita a me, ma è servita anche a chi l'ha ascoltata. Quella canzone è arrivata a tantissima gente che ha iniziato a raccontarmi la sua, di vita. È stata la vittoria più grande, tutto il resto. Dopo tutto l’amore che mi hanno inviato le persone mi sono sentito capito».

Dai messaggi ricevuti, dalle lettere arrivate, da tutte quelle storie da cui è stato sommerso e che «mi hanno spezzato il cuore a metà», in particolare da quella di un padre che ha perso i suoi due figli, ha preso il via Due altalene, scritta con Lorenzo Vizzini. «Un brano è l'eredità dell’altro. Come un cerchio che si chiude» dice Mr.Rain, classe 1991, che tiene a precisare che il pezzo «non è stato scritto per Sanremo, tutt’altro. Ci ho lavorato per mesi e l’ho riscritto dieci volte. L’ho finito qualche giorno prima dell’annuncio dei Big in gara e ho capito che era il modo giusto di tornare all’Ariston, portando tutto quello che mi hanno donato le persone, un amore incondizionato che mi ha fatto crescere e pensare».

Per questa canzone dal suono delicato e dal testo commovente che sfiora il tema tabù della morte, prosegue, ognuno avrà la propria chiave di lettura: «E’ la canzone per una perdita. Ho conosciuto chi ha perso un amico, un fratello, un genitore. Sapere di essere utile ad una persona “sconosciuta” è la cosa più bella del mondo». Far sentire meno sole le persone che soffrono è una responsabilità che il cantante sente molto forte: «Posso fare del bene, raccontando che ho vissuto qualcosa di simile a ciò che hai vissuto tu. È il mio punto di forza». Tutto però senza voler influenzare nessuno: «Da ragazzino, sbagliando, cercavo di replicare quello che i miei idoli musicali raccontavano nei loro dischi. Io non voglio condizionare nessuno in modo negativo. Mi sento responsabile: io uso musica per fare riflettere su certi argomenti».

Come quello della violenza sulle donne, che verrà cantato nella sera delle cover di venerdì 9 febbraio: Mr.Rain si esibirà nel brano Mary dei Gemelli Diversi a più di 20 anni dalla pubblicazione, con gli stessi autori e accompagnati dalla coreografia della Squadra Nazionale di Ginnastica Ritmica, vincitrice del bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e prossimamente alle Olimpiadi di Parigi. «Ho scelto Mary innanzitutto perché è un bellissimo pezzo, senza tempo - spiega il cantante -. Ho fortemente voluto portare questa canzone nella serata delle cover, soprattutto per il tema che tratta, perché purtroppo la violenza sulle donne resta un argomento ancora troppo attuale di cui non si parla mai abbastanza e il palco dell'Ariston mi sembrava il luogo giusto dal quale sensibilizzare più persone possibili su un comportamento inaccettabile che va condannato in ogni modo e in ogni sede». Un pensiero speciale di Mr. Rain va alle ginnaste: «Insieme a me e ai Gemelli Diversi ci saranno anche le ginnaste della Squadra Italiana di Ritmica, le “farfalle”, che si esibiranno con una coreografia molto emozionante: da un lato la forza che trasmettono queste atlete in quanto tali e dall'altro la leggerezza e la grazia dei loro movimenti, mi sembra che possano rappresentare perfettamente i due aspetti dell'essere umano, perché dobbiamo imparare a prestare maggiore attenzione alle persone, al rispetto del prossimo, evitando qualsiasi forma di violenza, fisica o verbale».


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