venerdì 1 dicembre 2023
Dal perché si gioca in undici a chi ha inventato il rigore... Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul pallone in un volume monumentale denso di aneddoti e curiosità
Il Grande Torino del 1949, la leggendaria squadra scomparsa a Superga

Il Grande Torino del 1949, la leggendaria squadra scomparsa a Superga - Olympia

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Settecentosessanta pagine, centosessantuno capitoli e poco meno di duecento anni di storia del pallone. Una specie di catalogo universale dello sport più seguito al mondo infarcito di curiosità, aneddoti, sentimento, sorrisi e struggimento. È questo il senso dell’opera monumentale di Sandro Picchi e Marco Viani: Calcio, invenzione infinita.

Quattro mani e più di quattro anni per scrivere quella che gli autori definiscono una «enciclopedia in prosa di due perduti innamorati del pallone». In effetti “libro” non è il termine più corretto per definire questo lavoro. È un archivio sentimentale, una fonte di informazione, una gigantesca lettera d’amore al calcio e al suo essere un “fatto sociale totale”. Infatti, nella definizione dell’antropologo Marcel Mauss, un fatto sociale totale è qualcosa in grado di influenzare e determinare un insieme di fenomeni, coinvolgendo la gran parte dei meccanismi di funzionamento della comunità di riferimento. Anzi, per essere più precisi, il calcio è probabilmente il fatto sociale totale per eccellenza e la sua comunità di riferimento è il pianeta intero. Non c’è linguaggio più universale, non c’è altra forma di cultura capace di arrivare in qualsiasi angolo del mondo, non c’è nulla come il calcio che faccia battere il cuore, con la stessa identica passione, al diseredato come al miliardario. Sandro Picchi e Marco Viani, nello scrivere quest’opera sul calcio, sulla sua storia, sui suoi protagonisti, perfino sui suoi gesti tecnici, mi hanno ricordato quei due ragazzi che in un garage californiano si erano messi in testa di raccogliere tutto lo scibile presente sulla rete internet per creare un motore di ricerca. Dovevano catalogare tutto, cose enormi e cose piccole, dettagli come pagine fondamentali.

“Due matti” diceva sorridendo qualcuno, ma da quella visionaria follia nacque Google. Sandro Picchi e Marco Viani un po’ matti lo sono stati, manifestando la generosa follia di confrontarsi con una materia infinita e che muove la passione di miliardi di persone. Forse, più che matti, Picchi e Viani hanno dimostrato di essere innamorati, perché questa enciclopedia sentimentale del gioco del calcio è densa di storia, di bellezza, di aneddoti ed è capace di fondere contenuti e informazioni in storie indimenticabili che, poi, è il segreto per trasmettere intensità. E, infatti, quell’intensità arriva eccome e ti chiede di abbandonarti ad essa come farebbe un navigatore che trova il vento buono. Picchi e Viani sono quel vento, che ci porta in migliaia di insenatura, baie, porti mai visti prima. È affascinante ricordare che proprio nei porti, nei più grandi porti del mondo, gli umani hanno sempre fatto due cose: fondare squadre di calcio e creare generi musicali. Penso, per fare qualche esempio, a La Boca a Buenos Aires, a Lisbona, ad Atene, a Liverpool, a Genova, a Napoli. E penso alle squadre nate lì, insieme al Tango, al Fado, al Rebetiko, ai Beatles, alla musica d’autore italiana. Quando arrivano nei porti gli umani scrivono struggenti note musicali e si regalano la passione più bella del mondo, che rotola insieme a un pallone. È la magia infinita del calcio che troverete in questo volume meraviglioso e che diventerà una specie di Google, un motore di ricerca per guidarvi nella storia di questo gioco che “nessuno ha mai inventato”, perché c’è sempre stato e perché ci sarà sempre.

Sono mille le curiosità: perché si gioca in undici? Chi ha inventato il rigore, il fuorigioco, i cartellini rossi e gialli? E il minuto di silenzio? Perché la porta ha quelle dimensioni? E poi i gesti tecnici, uno per uno, la storia della palla come strumento, dalle cuciture alle traiettorie dei palloni ultramoderni e anche della palla come oggetto letterario cantato da Omero, Giacomo Leopardi, Umberto Saba, Giovanni Raboni, Fernando Acitelli, Eduardo Galeano e Pier Paolo Pasolini. E ancora il calcio storico, nostalgico, tragico (con un intreccio struggente di tre tragedie gemelle, quelle del Grande Torino, del Manchester United e della Chapecoense) e poi il calcio olimpico, moderno, femminile, a cinque, per persone con disabilità e sulla spiaggia, quello protagonista al cinema e quello amato dai Papi. Ci sono storie di maglie, parastinchi, guanti del portiere e fasce da capitano. E poi tante storie di calcio sociale, che include e crea comunità. Mille sono gli aneddoti e le storie di squadre e di calciatori, leggendari o semi-sconosciuti, al punto che per raccontarle tutte servirebbe dedicare un intero speciale di questo quotidiano.

Allora, fra mille, scelgo una storia soltanto, in modo assolutamente arbitrario: la storia del “Magico Gonzalez” un calciatore di El Salvador di cui Maradona disse: «Lui era molto più forte di me!». Una storia in cui c’è tutta la bellezza, il romanticismo, le contraddizioni di un talento pazzesco venuto fuori quasi dal nulla e finito quasi nel nulla, perché innamorato allo stesso modo del pallone e della bella vita. Anche Sandro Picchi e Marco Viani sono innamorati allo stesso modo del pallone e della vita. Non della “dolce vita” come El Magico, ma della vita in tutti i suoi dettagli, di quella vita che ti fa godere di ogni profumo e sfumatura di colore finché hai una storia da raccontare o da ascoltare (e se è una storia di calcio, ancora di più). Picchi e Viani sono così innamorati della vita che hanno deciso di destinare tutti i proventi del libro, in vendita a ottanta euro, all’associazione di volontariato “Firenze con te” di cui Marco Viani è Presidente e che assiste persone fragili, povere e malate e per l’acquisto di un mezzo di trasporto attrezzato per l’associazione “Fiorenza Wheelchair Hockey” per permettere ai ragazzi di quella società, atleti di hockey in carrozzina, di affrontare le trasferte del loro campionato che li porta a competere in molte regioni italiane. «È stato bello scrivere, ma finché non vedremo quei ragazzi salire sul loro nuovo mezzo, non molleremo», parola degli inventori del Google calcistico, creatori di un volume che è un must assoluto per ogni appassionato e che ha uno scopo benefico e nobilissimo.

Insomma, fra poco è Natale, ricordatevene.

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