venerdì 21 ottobre 2016
Castelgandolfo, apre ai visitatori anche l'appartamento papale
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Da domani le Ville Pontificie di Castelgandolfo diventano ancora più accessibili a turisti, curiosi e appassionati. Dopo l’apertura dei Giardini di Villa Barberini e degli spazi museali della Galleria dei Ritratti dei Pontefici, sarà infatti possibile varcare le soglie dell’area più riservata del Palazzo Apostolico e visitare le stanze dell’appartamento pontificio. L’iniziativa è stata presentata oggi alla stampa con un evento impreziosito dall’esibizione di un complesso musicale proveniente dalla Repubblica popolare cinese. L’eccezionale novità è stata presentata dal Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, da quello delle Ville Pontificie, Osvaldo Gianoli, e dal Curatore delle Collezioni Storiche dei Musei Vaticani, Sandro Barbagallo. Hanno assistito il cardinale Giuseppe Bertello e il vescovo Fernando Vergez Alzaga, presidente e segretario generale del governatorato dello Stato della Città del Vaticano. "Attraversando le stanze dell’Appartamento Apostolico ascolterà il brusio della storia e penso all’emozione e allo stupore, ma anche alla gratitudine che ciascuno dei visitatori proverà per questo imprevisto regalo del Papa", ha commentato Paolucci, sottolineando la portata simbolica della decisione che ben rappresenta l’approccio pastorale intrapreso da papa Francesco. Barbagallo da parte sua ha ricordato che già in passato i pontefici avevano deciso di non abitare le Ville Pontifice. Da quando infatti Clemente VIII alla fine del ‘500 ha incamerato il nucleo originario di questo complesso – ha spiegato - si sono succeduti 33 papi, ma solo 15 di essi vi hanno soggiornato. Rispondendo poi ad una domanda Barbagallo ha sostenuto che la scelta di abitare o no le Ville appartiene alla sensibilità personale del pontefice regnante, sottolineando comunque che Papa Francesco pur aprendole al pubblico ha mantenuto il titolo di “pontificie” che fu conferito da Clemente XI nel 1710. Da domani, quindi, secondo gli orari di apertura e di chiusura al pubblico del Palazzo Apostolico (consultabili sul sito ufficiale dei Musei Vaticani www.museivaticani.va ) sarà possibile ammirare il Salone degli Svizzeri, la Sala del Trono e quella Sala del Concistoro, fino ad arrivare a spazi più strettamente riservati all’uso esclusivo del Pontefice come la Biblioteca e lo Studiolo Privato. Particolarmente suggestiva potrà essere la visita di due luoghi che hanno segnato vicende degne di essere narrate nei libri di storia: la Camera da Letto del Santo Padre, dove terminarono la lor vita terrena Pio XII e Paolo VI e rimasta celebre anche per essere stata riservata nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, a delle partorienti nascoste lì da Papa Pacelli. A questo proposito Paolucci ha ricordato come molti dei bambini partoriti nel giaciglio del papa vennero battezzati col nome di Eugenio come segno di riconoscenza verso papa pacelli che portava quel nome. Sarà visitabile anche la Cappella Privata, dove, per la prima volta il pontefice emerito Benedetto XVI e il neo eletto Papa Francesco, hanno pregato insieme. Per celebrare l’inaugurazione, è stato offerto ai giornalisti e a tutti i presenti un breve concerto di musica popolare cinese intitolato “La bellezza ci unisce” realizzato dal comparto musicale della Guangzhou Opera House. Le note hanno accompagnato il lavoro dell’artista Cui Zimo che ha realizzato in diretta una originale interpretazione calligrafica di Anima Mundi, l’idea che ha ispirato il nuovo riallestimento delle collezioni del Museo Etnologico dei Musei Vaticani contenente le testimonianze artistiche di tutti i popoli, le culture e le culture del mondo. Monsignor Paolo Nicolini, delegato del settore amministrativo dei Musei Vaticani ha evidenziato l’importante significato di questa circostanza rivolgendo un saluto di ringraziamento al popolo cinese attraverso le telecamere delle tv dell’ex Celeste Impero venute a Castel Gandolfo per l’occasione. Mentre il cardinale Bertello ha auspicato che questo sia solo il primo di una serie di collaborazioni tra i Musei e le istituzioni culturali della Repubblica Popolare Cinese.
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