Il direttore artistico del festival Claudio Baglioni oggi a Sanremo
«Siamo un po' alla farsa. Non si può risolvere il problema di milioni di persone in movimento bloccando lo sbarco di 40 persone. O dicendo: due li prendi tu e cinque io». Tra trionfi di rose e canzonette, Claudio Baglioni lancia, giustamente, il suo forte appello politico-sociale da Sanremo, durante la presentazione ufficiale alla stampa del 69° Festival di cui è direttore artistico. «Credo che le misure prese dall'attuale governo, come da quelli precedenti, non siano assolutamente all'altezza della situazione. Ormai è una grana grossa: se la questione fosse stata presa in considerazione anni fa, non si sarebbe arrivati a questo punto. Il Paese è incattivito, terribilmente disarmonico, confuso, cieco quasi nella direzione da prendere», sottolinea Baglioni dall'alto della sua esperienza come organizzatore per dieci anni di O’ Scià, la manifestazione di arti e musica leggera svoltasi a Lampedusa per sensibilizzare sui temi della migrazione.
«Già 25 anni fa – ricorda – sull'isola si avvertiva quello che sarebbe diventato il fenomeno degli sbarchi, degli arrivi per mare.L’intenzione della mia manifestazione e degli oltre 300 artisti che hanno partecipato era quella di dire: noi siamo preoccupati per il fatto che ci siano viaggi per mare irregolari. Ci auguravamo appunto che il movimento non cadesse in mano all’illegalità, allo sfruttamento, alla non gestione». E invece «la classe politica e forse anche l’opinione pubblica hanno mancato: è stato un disastro culturale e gestionale con ripercussioni gravissime: oggi il nostro Paese è incattivito, rancoroso, nei confronti di qualsiasi “altro, visto come un essere pericoloso. Ormai guardiamo con sospetto anche la nostra ombra».
Quest’anno, sottolinea ancora Baglioni, ricorre anche ilo 30° anniversario della caduta del muro di Berlino: «In quel momento il mondo ha pensato di essere felice insieme, ora invece stiamo ricostruendo i muri, non li abbiamo mai abbattuti. E non credo che questo faccia la felicità degli esseri umani».
Puntuale la replica via twitter del ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Baglioni? Canta che ti passa, lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo», mentre anche Paolo Tiramani (Lega), capogruppo vigilanza Rai invita stizzito Baglioni a non occuparsi di politica ma solo di canzoni. Ma, aggiungiamo noi siccome, a detta di tutti, Sanremo è da sempre lo specchio del Paese, anche il Festival ha pieno diritto di portare sul palco dell'Ariston i temi più importanti per gli italiani. In fondo lo ribadisce anche la neodirettrice di Rai 1 Teresa De Santis, alla sua prima uscita pubblica per la quale «la musica è un momento importante della narrazione di questo paese e il Festival ne è la summa".
Ma il web non perdona, e Baglioni diventa bersaglio degli haters, gli odiatori della Rete, alcuni dei quali hanno invitato a "boicottare" Sanremo.
Virginia Raffaele e Claudio Bisio, gag all'Ariston
Per il resto Claudio Baglioni ha presentato ufficialmente oggi i due attori comici che lo affiancheranno nella conduzione del Festival dal 5 al 9 febbraio prossimi, Virginia Raffaele e Claudio Bisio. Baglioni la conferma di proseguire nella linea dell'anno scorso, con la centralità della musica e l'intenzione di «creare armonia fra gli opposti» spiegando così anche l'idea di avere puntato anche su molti nomi giovanissimi e poco conosciuti al grande pubblico televisivo. Sanremo vuole essere una locomotiva che traina il nuovo e che fotografa la realtà musicale di oggi e di domani. Per me - continua - Sanremo non è mai stato una trasmissione tv ma un evento trasmesso e una bandiera della tv e deve avere un carattere di sorpresa e straordinarietà.
Fra gli ospiti Andrea Bocelli con il figlio, Giorgia, Elisa. Altri arriveranno, e canteranno due per serata, oltre ai 24 artisti Big in gara per cui anche quest'anno non sono previste eliminazioni.