sabato 16 aprile 2016
Il messaggio di Mattarella e le reazioni al viaggio a Lesbo
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Il viaggio di Papa Francesco a Lesbo, con il Patriarca Bartolomeo e l'arcivescovo di Atene Ieronymos II, ha scosso e "provocato" anche la politica. "Nella certezza che il suo messaggio possa scuotere nel profondo l'anima dell'Europa e della comunità internazionale, mi è gradita, Santità, l'occasione per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione". È quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato a Papa Francesco in relazione al suo incontro con i migranti a Lesbo. "Il dramma delle migrazioni, in particolare nel bacino del Mediterraneo, e la tragica quotidiana realtà che caratterizza le vite di quanti sono costretti ad abbandonare i proprio affetti, il proprio Paese, le proprie case, per fuggire da guerre, persecuzioni e povertà, toccano nel profondo la coscienza dell'Italia e della comunità internazionale - continua il Presidente - La sua visita a Lesbo, insieme a Sua Beatitudine il patriarca Bartolomeo I e all'arcivescovo di Atene Sua Beatitudine Ieronymos II costituisce un'ulteriore concreta conferma del suo instancabile impegno nel suo pontificato e nel Giubileo della misericordia, per dare fiducia e lenire le sofferenze di quanto cercano in Europa un approdo di pace e speranza". "@Pontifex_it dall'isola di #Lesbo manda un messaggio potente all'Unione Europea. L'#Ue non resti sorda alle sue parole #migranti #rifugiati". Scrive su twitter la presidente della Camera, Laura Boldrini, commentando la visita in Grecia. "Il viaggio del Santo Padre a Lesbo ed il suo accorato appello alla comunità internazionale a farsi carico del dramma e della disperazione di migliaia di persone che scappano dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla miseria deve scuotere le coscienze dei Governi europei". Sottolinea il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, che aggiunge: "Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a questa tragedia umanitaria che si consuma nel Mediterraneo. L'Europa deve trovare una risposta solidale, di accoglienza e con politiche di integrazione nei confronti dei profughi, nel rispetto dei valori universali e della nostra cultura". "Il Papa a Lesbo ci ricorda cosa succede nel Mediterraneo. In Europa si aggira lo spettro della xenofobia e del razzismo", afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "L'Europa - ha aggiunto - non deve essere quella dei muri e dei fili spinati. L'Europa non può essere governata solo dalla finanza". "Ci sono tanti modi per vivere i rapporti con gli immigrati all'insegna di una ritrovata umanità. Papa Francesco ha scelto quello di farsi immigrato con gli immigrati e di andare di persona laddove la loro vita prende forma, prima di approdare in una sorta di terra promessa". Dice l'onorevole Paola Binetti di Area popolare-Udc. Che osserva anche: "In questo drammatico spostarsi di grandi numeri di persone però non possono non sorprenderci alcune contraddizioni. L'Austria crea delle barriere al Brennero, dove i migranti di passaggio sono calcolati in poche decine al giorno, mentre dal Mediterraneo con la bella stagione stanno arrivando di nuovo centinaia di persone, in alcuni giorni migliaia, con tutti i problemi di accoglienza che pongono.Per questo, il gesto di Papa Francesco sembra rompere gli indugi e rilanciare una chiamata universale all'accoglienza con un appello rivolto ad ognuno di noi". Infine Binetti afferma che Lesbo e Lampedusa "meriterebbero dei riconoscimenti speciali, non solo la candidatura al Nobel della pace, ma per esempio per Lampedusa si potrebbe pensare a iniziative di decompressione fiscale, come se fossero una terra a statuto speciale".

"L'Europa ascolti le parole di Francesco se vuole essere fedele alla sua identità e ai suoi valori e dimostri di essere all'altezza della sfida". Afferma Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale del Pd, su twitter."Tutta Assisi e questo mare di giovani, nuovi cittadini di un mondo senza muri e barriere, accompagnano il Papa nel suo grande viaggio a Lesbo". Lo si legge in un comunicato dei frati del Sacro convento di Assisi, città nella quale si è tenuta una marcia per la pace dei circa 5.000 giovani che partecipano da ieri al Meeting nazionale delle scuole italiane per la pace, che il Coordinamento degli enti locali per la pace ha dedicato quest'anno a Giulio Regeni. il giovane torturato e ucciso in Egitto.

Ci sono da registrare anche alcune voci contrarie. Come l'onorevole Maurizio Gasparri: "Il modello è Vienna che ha deciso di controllare con severità le frontiere. Il modello è Orban, il leader ungherese che non ha accettato accordi europei che il giorno dopo svanivano. Il modello è la Macedonia che difende con determinazione i propri confini. Più Vienna, meno Lesbo".

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