Niente politichese per la "prima" di
Sergio Mattarella a reti unificate che sorprende tutti mostrando
una spinta ambientalista che le forze politiche sembrano aver
perso da tempo. Il presidente della Repubblica ha scelto di
pronunciare il suo messaggio di fine anno rivolgendosi agli
italiani dal salotto del suo appartamento al Quirinale. E subito
sgombra il campo da eventuali equivoci: "stasera dedicherò
questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle
principali speranze della vita di ogni giorno", premette seduto
in poltrona con alle spalle un presepe napoletano.
E parte subito duro, dalle difficoltà che rimangono in un
Paese che eppur si muove. Per prima
l'inaccettabile
disoccupazione che affligge soprattutto il Mezzogiorno:
"L'occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo,
che pure dà fiducia, l'uscita dalla recessione economica e la
ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di
tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a
troppi dei nostri giovani", scandisce agli italiani riuniti per
brindare a un nuovo anno ancora troppo gravido di incognite.
In un mix bilanciato di realismo e carica energizzante il
capo dello Stato non nasconde che "la condizione economica
dell'Italia va migliorando e che le prospettive per il 2016
appaiono favorevoli". Ma nessuno può crogiolarsi su dati ancora
incerti, nè le forze politiche, nè i cittadini. Sì, perchè il
discorso del presidente non è asettico, non punta le nuvole ma
chiama in causa anche il singolo, il cittadino e i suoi
comportamenti, spesso virtuosi, a volte indegni di un Paese
civile. Come
l'inaccettabile evasione fiscale che, ricorda
Sergio Mattarella, "vale ben 7,5 punti di PIL" e danneggia la
crescita e "gli onesti". "Soltanto dimezzando l'evasione si
potrebbero creare oltre 300.000 posti di lavoro" aggiunge
spiegando che finalmente in Italia si respira un clima diverso e
cresce la consapevolezza che "le tasse sarebbero decisamente più
basse se tutti le pagassero".
Ma ecco che irrompe nelle case degli italiani anche un
inaspettato "green president" che affronta di petto
nodi
ambientali che da troppo tempo viaggiano sottotraccia. "In
questi giorni avvertiamo
allarme per l'inquinamento. Il problema
dell'ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico,
oggi si rivela concreto e centrale", spiega il capo dello Stato
forse notando l'assenza dei partiti sul tema. E quindi l'unico
vero affondo politico su un tema di strettissima attualità,
quello dello smog che attanaglia le nostre città: serve "maggior
impegno delle istituzioni, nazionali e locali" e non basta
"chiedere ai cittadini di limitare l'uso delle auto private".
Bisogna fornire anche un "trasporto pubblico efficiente e
purtroppo non dovunque è così". Ma non solo: il presidente entra
non solo nelle case degli italiani ma anche nelle cucine, e lancia un richiamo civico
di forte impatto per una nazione che con la spazzatura non ha
mai avuto un buon rapporto: "il compito di difendere l'ambiente
ricade in parte su ciascuno di noi. Molto della qualità della
nostra vita dipende dalla
raccolta differenziata dei rifiuti e
dal rispetto dei beni comuni. Non dobbiamo rassegnarci alla
società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, acqua,
energia". Chissà se almeno stasera gli italiani saranno un pò
più diligenti nell'ordinato smaltimento dei rifiuti?
Mattarella ha scelto il primo messaggio agli italiani del suo
settennato per riportare in superficie il tema dei diritti
civili, mostrando, lui cattolico praticante, quanto un
presidente possa laicamente ricordare valori universali e
repubblicani. In primis le donne alle quali invia un "pensiero
di riconoscenza". "Fanno fronte - ricorda - a impegni molteplici
e tanti compiti, e devono fare ancora i conti con pregiudizi e
arretratezze. Con una parità di diritti enunciata ma non sempre
assicurata; a volte persino con soprusi o violenze". E non è un
caso se quattro nomi citati nel suo discorso sono femminili:
Fabiola Giannotti, che assume la direzione del Cern di Ginevra,
l'astronauta Samantha Cristoforetti e l'atleta paralimpica
Nicole Orlando. E non scorda un quarto nome, quello di Valeria
Solesin, purtroppo uccisa dai terroristi fondamentalisti al
Bataclan di Parigi.
L'orgoglio di essere italiani, quindi. E il coraggio di
tornare alla "legalità", anche all'interno di un tema caldo come
quello dell'
immigrazione. "Serve accoglienza, ma serve anche
rigore", premette il presidente. "Chi è in Italia deve
rispettare le leggi e la cultura del nostro Paese. Deve essere
aiutato ad apprendere la nostra lingua, che è un veicolo
decisivo di integrazione". E "quegli immigrati che commettono
reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per
gli italiani che delinquono. Quelli che sono pericolosi vanno
espulsi", aggiunge con chiarezza spiegando però che la gran
parte dei cittadini stranieri si sono integrati "rispettando le
nostre leggi e pagando le tasse".
Vi è poi un fenomeno molto italiano, quello "dell'illegalità,
di chi corrompe e di chi si fa corrompere. Di chi ruba, di chi
inquina, di chi sfrutta". E questi sono comportamenti
inaccettabili, da sradicare. Anche perchè, ricorda, "la quasi
totalità dei nostri concittadini crede nell'onestà e pretende
correttezza". Infine un realistico passaggio sul terrorismo: "il
pericolo esiste ma si sta operando con grande impegno per
prevenirlo. Vogliono impaurirci. Non glielo permetteremo.
Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle
nostre scelte".