sabato 29 agosto 2015
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La Cisl condivide e fa proprio il monito del Cardinal Bagnasco sui temi del lavoro nero e del Caporalato in agricoltura, piaghe da fronteggiare con un piano nazionale partecipato, sostenuto dall'impegno di tutti gli attori sociali e istituzionali coinvolti". Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, Segretario Confederale Cisl e commissario nazionale Fai-Cisl: "Bisogna porre fine, come richiama Bagnasco, alle vecchie e nuove forme di sfruttamento e di schiavizzazione del lavoro, prosciugando il mare di illegalità e irregolarità dentro cui nuotano aguzzini, caporali ed anche imprese agricole che utilizzano intermediazione illegale di manodopera. La strada è quella della vigilanza e del controllo, dell'inasprimento delle norme penali, ma anche della riqualificazione del lavoro rurale". "Ecco perchè - continua Sbarra - la Rete del lavoro agricolo di qualità e la Cabina di regia presso l'Inps, nata per volontà del sindacato, diventata Legge dello Stato, va urgentemente attuata e resa operativa per orientare in modo collegiale l'attività ispettiva e di vigilanza verso le aziende non iscritte alla Rete e per valorizzare e difendere le imprese sane che intendono muoversi sul terreno del pieno rispetto delle regole. Gli impegni assunti recentemente dal Governo se attuati possono determinare una svolta vera per una controffensiva unitaria , concertata e partecipata. Per il sindacato qualità dell'impresa e qualità del lavoro devono camminare di pari passo per consolidare e rafforzare l'immagine dell'agricoltura italiana come asset fondamentale del processo di sviluppo del paese". "Da questo punto di vista la Cisl e' impegnata a costruire un rinnovato modello contrattuale anche per il settore agroalimentare per sostenere la crescita e il lavoro , per affermare le ragioni dei diritti e delle tutele , per costruire un nuovo equilibrio tra lmpresa e Lavoro", conclude Sbarra .
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