I "migranti e i rifugiati sono una sfida globale che richiede una risposta globale". Il tema dell'emergenza migranti è uno dei punti fermi delle conclusioni del G7, chiusosi in Giappone nella notte. Bisogna "aumentare l'assistenza globale per sostenere le esigenze dei rifugiati, delle comunità
che li ospitano" e cooperare con "i nostri partner, specialmente
quelli in Africa, in Medio Oriente e nei paesi confinanti di
origine e transito". Il G7 "incoraggia l'ammissione temporanea"
e gli schemi di ricollocamento "per alleviare la pressione dei
paesi che ospitano il maggior numero di rifugiati".
"Bisogna fare di più,
e l'Europa ha bisogno del sostegno e della solidarietà del G7 e
dei partner". Perché quello dell'immigrazione è un "dramma", una
sfida globale da affrontare tutti insieme. È l'appello che i vertici dell'Ue lanciano a tutti i leader al G7 di Ise-Shima in Giappone. Pronti a chiedere un segnale immediato che rappresenti un "messaggio di buona volontà" verso un piano comune che Donald Tusk e Jean Claude Juncker hanno bene in testa: coinvolgere tutti nell'assistenza finanziaria, nell'aiuto ai rifugiati e ai Paesi che li ospitano. Ma anche
coinvolgere tutti nei ricollocamenti.
E un appoggio, per lo meno nelle intenzioni, lo hanno portato a casa. Con grande soddisfazione anche e
soprattutto del premier italiano Matteo Renzi, arrivato in terra
nipponica determinato a portare gli occhi dei bambini di
Idomeni e le foto dei soccorsi in mare e del medico di
Lampedusa sul tavolo dei big. Dal G7 sarebbe infatti emerso un
sostegno al Migration Compact. A quel piano - ha detto il
premier - presentato dall'Italia all'Europa che punta
sull'Africa, al sostegno ai Paesi di origine di migliaia di
disperati che ogni giorno sfidano la morte su barconi fatiscenti
con un ripetersi infinito di tragedie. Il premier attacca - "è una menzogna" - "il giochino di
raccontare che il problema della sicurezza deriva dai rifugiati"
e spiega che bisogna "dividere la paura dalla demagogia". Renzi,
che gioca la carta dell'emozione anche nella scelta simbolica
della Sicilia per il G7 italiano dell'anno prossimo, annuncia
che la sede sarà probabilmente Taormina.
Lasciando il Giapponeil premier afferma che "bisogna passare ora
dalla fase della condivisione a quella della concretezza" .